La voce dell'agronomo 23/07/2005

DAL G8 UN MESSAGGIO CHIARO: CANCELLARE I SUSSIDI AGRICOLI. SÌ, MA QUALI?

Strani e ambigui messaggi giungono dai Grandi della Terra. Si parla di clamorosi tagli ai bilanci agricoli, senza però specificarne tipologia e entità. Si genera ansia, timori, apprensioni. Tra voci e smentite non si sa più che pensare. A chi giova tutto ciò?


Esistono almeno quattro diverse tipologie di sussidi agricoli.

Gli aiuti all’esportazione, i cui beneficiari prevalenti sono i grandi gruppi, aziende medio-grandi, cooperative, sono nati per aumentare la competitività dei prodotti europei sui mercati mondiali in rapporto a quelli di altre nazioni, Usa in testa, che hanno adottato misure molto simili.

Gli aiuti all’ammasso, i cui beneficiari sono ugualmente grandi strutture, cooperative, sono nati per favorire lo stoccaggio di enormi quantità di alcune derrate alimentari quando il prezzo di queste scende al di sotto di soglie prefissate. Tale sistema dovrebbe essere utile per controllare eventuali gravi crisi o turbative di mercato.

Esistono poi gli aiuti alla produzione. I beneficiari sono indistintamente tutti i contadini, qualunque persona coltivi la terra. Un sistema nato per incentivare il lavoro agricolo e fornire all’agricoltore un reddito equo e decoroso. Inoltre permette alla Ue, attraverso variazioni negli importi per singola cultura, di condizionare le scelte colturali, potendo così gestire eventuali eccedenze o carenze in tempi molto brevi.

Infine gli aiuti all’investimento, quelli alle buone pratiche colturali, quelli per le attività correlate all’agricola. Si tratta dei finanziamenti o contributi dei programmi di sviluppo rurale e dovrebbero consentire all’agricoltore di dotarsi delle strutture, macchinari atti a potenziare l’azienda. Vengono concessi agli imprenditori agricoli professionali con una progettualità e che forniscono idonee garanzie.

Sussidi agricoli che hanno obiettivi e beneficiari ben diversi e distinguibili.
Tutti sono funzionali al settore agricolo, tutti sono utili.

Quali di questi sussidi verranno tolti?
Quali di questi contributi verranno cancellati?
Verranno ridotti indistintamente tutti in quota parte?
Ne verranno annullati solo alcuni?
Queste sono solo alcune delle domande che si pongono tutti gli operatori del comparto rurale.
Regna l’incertezza perchè manca la chiarezza, perchè manca trasparenza.
Si vive con ansia, apprensione, timore perchè a notizie seguono smentite, a voci si contrappongono chiacchiere e pettegolezzi.

Per quale ragione creare questo clima fatto di pena, sospetti e paure?
A chi giova tutto ciò?

di Alberto Grimelli