La voce dell'agronomo
Topo annega in un'ampolla d'olio. Difendiamo i roditori parigini!

Dopo aver letto la storia ho scoperto in me un'anima animalista e mi sono chiesto che fine avrà fatto il povero topo scoperto annaspare da Jo Squillo in un locale della capitale francese. Peccato non poterlo intervistare e chiedere cosa ne pensa del tappo antirabbocco
05 ottobre 2013 | Alberto Grimelli
E' una storia triste.
Leggo dal Corriere della Sera: “Brutta avventura per Jo Squillo, il regista Gianni Muciaccia e Francesca Carollo di Mediaset che domenica a pranzo, in una pausa tra le sfilate di moda parigine, stavano mangiando in un ristorante del Marais. Prendendo in mano l'ampolla dell'olio infatti hanno trovato dentro uno sgradito ospite: un topo, vivo e vegeto, che cercava disperatamente di uscire. Alle urla di choc è accorso il cameriere che ha subito portato via il contenitore con il roditore.”
Povero topolino, trovarsi di fronte tre star della televisione nostrana sarà stato un bello choc. Lui voleva solo farsi un bagno rinfrescante nell'olio d'oliva, che fosse extra vergine ne dubitiamo.
Triste destino per il topo parigino.
I francesi, stando alle parole del ristoratore, sono meno intolleranti. Forse hanno un'anima più animalista. Chissà.
Ho paura, però, di non poter intervistare il roditore in questione. Un po' le difficoltà linguistiche, non parlo francese, un po' perchè temo che abbia fatto una brutta fine.
Mi spiace veramente, avrei voluto chiedergli, alla luce dell'esperienza trascorsa, cosa ne pensasse dello stop di Ciolos, dopo l'isteria di Cameron e del premier olandese, al progetto del tappo antirabbocco per l'olio.
Peccato davvero! Il topolino parigino sarebbe stato un ottimo testimonial a favore della legge europea contro le ampolle nei pubblici esercizi. Magari avrebbe persino potuto convincere un po' di suoi simili a ingaggiare questa battaglia di civiltà. Immaginate: milioni di topi che sfilano sotto le finestre della Commissione europea. Una scena che non mi sarei perso per nulla al mondo.
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