La voce dell'agronomo 11/06/2005

UNA PIOGGIA DI SOLDI SUL MEZZOGIORNO. FIRMATI I DECRETI, SI ASPETTANO GLI ASSEGNI

Crisi di mercato e maltempo stanno affliggendo il Sud Italia. Il Ministro Alemanno ha firmato i provvedimenti con cui verranno erogati milioni di euro, 385 per quest’anno. Ci si augura, a questo punto, che questi preziosi fondi non vengano dispersi e giungano nelle mani di veri agricoltori


“È stato firmato oggi (ndr 9 giugno 2005) il decreto attuativo contro le crisi di mercato del settore ortofrutticolo. Grazie a questo provvedimento, entro quest’anno, il Mezzogiorno potrà beneficiare di 385 milioni di euro a sostegno del comparto agricolo, ma soprattutto la situazione italiana è stata finalmente parificata a quella dell'Ue, prevedendo che le crisi di mercato siano equiparate alle calamità naturali.” È quanto ha affermato il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, dopo aver incontrato gli assessori all’agricoltura delle regioni italiane.
Inoltre il Ministro ha contestualmente firmato il decreto con cui dichiara lo stato di calamità naturale per le aree agricole della Basilicata colpite il 24 maggio scorso dalle eccezionali avversità atmosferiche. Il provvedimento permetterà di intervenire con aiuti economici a favore delle imprese agricole danneggiate dalle grandinate che hanno compromesso i raccolti.
Il decreto, già annunciato da Alemanno a conclusione di un incontro con i sindaci dei Comuni della Basilicata interessati dall’emergenza, riguarda i Comuni di Matera, Policoro, Rotondella, Nova Siri, Montalbano Jonico e Tursi ed è stato siglato a seguito della proposta avanzata dalla Regione Basilicata. “Con la firma del decreto – commenta Alemanno – siamo in grado di accogliere le richieste delle associazioni degli agricoltori danneggiati dall’eccezionale e violenta grandinata e sostenere le imprese allo scopo di favorire una veloce ripresa delle attività e degli investimenti delle aziende colpite. Siamo consapevoli che il comparto ortofrutticolo lucano, già colpito dalla crisi del mercato e penalizzato da una forte caduta dei prezzi, non può sopportare da solo anche questa emergenza”.

Una pioggia di denaro è attesa dagli agricoltori del Mezzogiorno, ben altro purtroppo è sceso dal cielo negli ultimi giorni.
Sono soldi che dovrebbero aiutare un’economia rurale che, per l’evidente crisi di mercato che ha colpito i prezzi dell’ortofrutta all’ingrosso e per il maltempo che ha imperversato negli ultimi tempi, soffre vistosamente.
Non è raro sentire storie di imprenditori agricoli che faticano ad arrivare alla fine del mese. L’agricoltura è un settore produttivo povero. È stato il primo a risentire di una crisi economica, con sensibili riduzioni dei prezzi, e sarà l’ultimo comparto a beneficiare della crescita, quando verrà. I tempi delle vacche grasse sono sempre troppo corti, difficile arricchirsi nel mondo rurale.
Esistono certo le eccezioni e credo che i cerealicoltori, i frutticoltori, gli olivicoltori, tutti insomma, debbano trarre importanti insegnamenti da quanto i vitivinicoltori sono riusciti a realizzare negli ultimi trent’anni.
Vero anche che, come ricordato dal Ministro, non si può lasciare solo un settore e un territorio proprio nel periodo più buio e nero. Gli imprenditori viticoli hanno beneficiato, soprattutto nel passato, di notevoli aiuti economici per realizzare cantine, adeguare i macchinari, impiantare vigne e aprire canali di mercato. Non vedo quindi alcun ostacolo a dare anche ad altri agricoltori questa opportunità.
Proprio ora che, è onesto riconoscerlo, hanno toccato il fondo, saranno gli imprenditori più dinamici e attivi, con qualche supporto, anche economico, a tentare il rilancio. Dovranno emergere idee, si dovrà innovare, si dovrà tentare qualche percorso nuovo. Il mondo rurale di oggi non è più solo coltivazione, non più solo fatica sui campi ma anche, e forse sopratutto, lavoro a tavolino, pianificazione, investimenti, contatti, marketing, comunicazione, commercializzazione.
Occorre un cambio di rotta netto e radicale, per non essere di nuovo a parlare, tra qualche anno, di contadini che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Occorre che gli ingenti fondi, milioni di euro!, vengano ben spesi, ma soprattutto che arrivino nelle mani giuste.
Non è solo una speranza e un auspicio. Deve essere un imperativo.

di Alberto Grimelli