La voce dell'agronomo 23/04/2005

ASSICURAZIONI AGRICOLE TRA LUCI E OMBRE

Il decreto 102/2004 ha introdotto importanti novità, ma permangono seri problemi. Solo in Emilia Romagna i contributi pubblici coprono a malapena il 14 per cento dell’importo danni richiesto, troppo poco. Anche i prezzi unitari massimi da applicare per la determinazione dei valori assicurabili sono risibili


Le modifiche al sistema assicurativo per i danni da avversità atmosferiche sono una delle principali novità che hanno interessato il comparto agricolo negli ultimi anni.
Il decreto 102/2004 ha introdotto tre tipi di intervento: incentivi per la stipula di contratti assicurativi contro i danni alle produzioni e alle strutture; interventi compensativi esclusivamente nel caso di danni a produzione e strutture non inserite nel piano assicurativo annuale ed interventi di ripristino delle infrastrutture connesse all'attività agricola.

Secondo la Coldiretti di Modena, contemporaneamente all’uscita della normativa si registra il calo dei sostegni pubblici destinati alla copertura dei danni da avversità: nel 2003 sono state presentate in tutta la regione Emilia Romagna 3118 domande per danni da grandine e 11.789 per la siccità che saranno finanziate per un valore, stante l’attuale disponibilità dei fondi, pari solo al 14% del danno richiesto.

Se non bastasse il recente decreto ministeriale del 13 aprile, che fissa i prezzi unitari massimi delle produzioni agricole, zootecniche e delle strutture aziendali da applicare per la determinazione dei valori assicurabili, stabilisce valori che, ancorchè per il mercato agevolato, sono assolutamente irrisori oppure decisamente più alti di quelli di mercato.
Alcuni esempi?
Olive da olio in Puglia per 39,86 euro a quintale (pari a 2,2 €/kg d’olio).
Olive da olio in Sicilia per 49,18 euro a quintale (pari a 2,7 €/kg d’olio).
Frumento duro per 16,7 euro a quintale (quotazione media campagna 2004 14 euro a quintale).

I tempi di risarcimento sono piuttosto lunghi, tali che, spesso, gli agricoltori sono costretti a indebitarsi per rinnovare colture o strutture.

Un sistema, quello sancito dal decreto 102/2004, valido ed efficiente ma che presenta alcune lacune.
Carenze facilmente colmabili ma, naturalmente, serve la volontà di migliorare il sistema assicurativo agricolo, per renderlo più efficiente ed adatto ai tempi.

di Alberto Grimelli