La voce dell'agronomo

AUTOSTRADE, ORA BASTA. QUANTI DISAGI CI TOCCHERÀ ANCORA SOPPORTARE?

Viaggiare costa. Che si utilizzi il treno o l’automobile. Ma se Trenitalia deve rimborsare il biglietto nel caso il ritardo superi un certo limite, così non è per gli odiati pedaggi. Code chilometriche per lavori in corso che non finiscono mai? Si deve pagare comunque, a prezzo pieno. No, così non va

16 aprile 2005 | Alberto Grimelli

Viaggio spesso, soprattutto per lavoro.
Non sono l’unico certo, come pure non sono il solo che ha sperimentato ore di ritardo sui treni.
Il buon senso, in questo caso, ha prevalso, per cui se Trenitalia non mantiene ciò che promette, la puntualità, il costo del biglietto viene rimborsato. Certo solo per determinati treni e solamente se il ritardo è piuttosto consistente, ma è un inizio, la società ha voluto venire incontro alle esigenze della propria utenza. Che la dirigenza non si addormenti sugli allori, per carità, ma almeno un briciolo di buona volontà lo ha dimostrato.
Non così la famiglia Benetton.
La Società Autostrade alza di anno in anno i prezzi dei pedaggi ma un servizio migliore ancora non è dato vedere. Da che io viaggio in auto (nota bene, non da che ho preso la patente) non mi è mai capitato di poter percorrere l’autostrada della Cisa senza imbattermi almeno in un cantiere. Ovviamente questo implica rallentamenti, quando va bene, incollonnamenti se si è appena più sfortunati.
Il viaggio lungo la nostra rete autostradale diventa così un’odissea, con l’orecchio sempre allerta per le notizie sul traffico, stazione fissa Isoradio (si sa prevenire è meglio che curare). Le nostre oasi diventano gli autogrill, sempre di proprietà Benetton, e, visti i prezzi, siamo pure cornuti e mazziati.
La mia ultima incazzatura è di soli pochi giorni fa. In direzione Vinitaly, Verona, giovedì mattina. Mi aspettavo, certo, qualche rallentamento intorno a Bologna per alcuni cantieri storici, a cui dopo un certo numero di anni forse ti affezioni anche. Trovo invece un traffico straordinariamente scorrevole, mi dirigo quindi pacioso e pacifico verso Modena. In cosa mi imbatto a questo punto? In ben dieci chilometri di coda per riasfaltatura del manto stradale.
Mi piacerebbe veramente conoscere la persona, il responsabile, che ha avuto la brillante e illuminata idea di eseguire dei lavori proprio alla vigilia (poi, visto che siamo in Italia, sicuramente protrattasi) di un evento così importante, che richiama tanto pubblico e quindi tanto traffico, quale è il Vinitaly di Verona.
Nessun cenno di scuse da parte della Società autostrade. Neanche a parlarne di sconti o rimborsi sul pedaggio. La percorrenza autostradale è a tuo rischio e pericolo, sai quando parti ma non sai quando arrivi.
È ora di dire basta.
Lo spirito di sopportazione degli italiani ha un limite, la Società autostrade l’ha oltrepassato.

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