La voce dell'agronomo

IL RITORNO ALLA CAMPAGNA

Ecco la discesa in campo dei nuovi agricoltori. Sono imprenditori e manager. Si sono avvicinati alla campagna per cercare relax e gioco. Ora però vogliono anche guadagnarci

11 ottobre 2003 | Alberto Grimelli

Gli yuppies sono i ramapnti e motivati manager e imprenditori del boom economico, che hanno vissuto gran parte della loro vita a ritmi vertiginosi, presi dalla logica dei numeri e avvolti dal grigiume e dallo smog delle città.
Ora, chi in pensione, chi ha passato la mano alla nuova generazione, chi ritiratosi ricco, sognano una seconda parte della vita più tranquilla, rilassante, a contatto con la natura. Sono quindi in molti quelli che hanno comprato un poderino, magari sperduto, con un po' di terra.
La loro visione della camapagna è molto bucolica: ritmi lenti, un abbandono ai cicli naturali, sporcandosi le mani solo di tanto in tanto con un piccolo orto, qualche pianta da frutto e anche un vigna per mangiare e bere finalmente genuino. Dopo poco tempo scoprono però che quel pezzettino di terra e quelle poche coltur richiedono un impegno assiduo e piuttosto faticoso, inoltre, amara scoperta, è anche antieconomico.
Anche la presa di coscienza della realtà agricola contemporanea può essere sconfortante: burocrazia imperante, scarsa professionalità, un alone di disfattismo e l'ostracismo di un un mondo che li sente estranei, sono alcune delle difficoltà che si possono presentare.
Abituati a non scoraggiarsi mai, profondono nuove energie in camapgna, investono e portano in agricoltura un modello imprenditoriale di gestione e conduione aziendale.
In un comparto tradizionalmente conservatore e votato all'immobilismo le scelte e i comportamenti di questi nuovi agricoltori sono rivoluzionari.
Tuttavia questo furore innovativo porta a commettere errori o azzardi. Spesso ambiscono a risultati immediati e pretendono che tutto proceda secondo i loro piani. Fenomeni atmosferici e le mille variabili della natura decidono, alle volte, altrimenti. Cercano risposte certe e soluzioni infallibili che nessuno può fornire, basano le loro decisioni alle volte sulla tradizione e alle volte sulla scienza in un'alternanza che lascia perplessi loro stessi.
Certo si può sorridere delle loro vicissitudini e ironizzare facilmente sui loro sbagli. Tuttavia questi difetti d'esperienza sono bilanciati da grandi pregi: professionalità, capacità d'nalisi e di progetto, razionalità, tenacia e spirito di intraprendenza. I risultati, per questi imprenditori, non tardano mai molto ad arrivare, dimostrando, tra l'altro, che con l'agricoltura si può anche guadagnare.

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