La voce dell'agronomo

SE IL CARO VITA E LA PAURA DI FRODI E ADULTERAZIONI SPINGE A RIDURRE LE SPESE ALIMENTARI

Da una recente indagine del Censis emerge un quadro inquietante. Gli italiani sono talmente turbati e preoccupati del futuro da essere indotti a risparmiare sempre più, riducendo tutte le spese, comprese quelle alimentari. Certo non aiutano i continui allarmi generati da sequestri e controlli effettuati da parte di Nas e Icrf

19 marzo 2005 | Alberto Grimelli

La quasi totalità degli italiani, il 96,3%, teme per il futuro spinte inflazionistiche.
È quanto rileva un'indagine Censis-Confcommercio su “Scenari, simboli e luoghi del consumo”.
ll 37,2% degli italiani prevede di incrementare le proprie spese nel corso del 2005, ma i maggiori esborsi previsti dagli italiani riguardano “le spese incomprimibili”, come quelle per medicine o scuola.

Alla paura di forti rincari, soprattutto per frutta e verdura, si aggiungono i timori su ciò che mangiamo.
È assai recente la polemica suscitata dalle dichiarazioni del Prof. Sirchia. Una cattiva alimentazione, soprattutto dovuta alla qualità della materia prima, sarebbe la causa di molti tumori.
Se a questi allarmi si aggiungono a brevissima distanza di tempo, e vicino alla Pasqua, notizie, ben evidenziate da molti mass media, di numerosi sequestri ad opera di Nas e Icrf, ecco che la fiducia del consumatore scende vorticosamente.
Intendiamoci, i controlli sono benvenuti e sacrosanti.
Bene hanno fatto i Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni a chiudere esercizi e sequestrare cospicue quantità di prodotti: 13mila bottiglie di prosecco, 4mila ettolitri di vino, 12mila bottiglie d’acqua minerale, 35 chili di prodotti alimentari scaduti, 12mila bottiglie di birra, 600 lattine di vino, 180 bottiglie di salsa di soia, un intero deposito di alimenti, una cisterna da 214 litri di latte fresco preveniente da un allevamento colpito da brucellosi.
Ottimo il lavoro dell’Ispettorato Repressione Frodi che ha posto sotto sequestro 205.000 kilogrammi di falso olio extra vergine d’oliva, nel corso di quattro mesi di controlli.

Purtroppo però i consumi calano, nè rassicurano le parole di due importanti e autorevoli Ministri.
“I risultati ottenuti sono una garanzia – ha dichiarato Alemanno - per la tutela degli interessi dei consumatori e dei produttori e soprattutto della qualità dell’olio d’oliva italiano.”
“Esprimo vivo apprezzamento – ha dichiarato Sirchia - per l’operazione dei Nas che dimostra la costante vigilanza nei confronti di coloro che pongono a rischio la salute dei cittadini.”

Pare proprio che per il settore agroalimentare del nostro Paese non vi sia pace.
La concorrenza straniera obbliga a ridurre i margini di guadagno, i costi di produzione si impennano, le vendite stagnano, i consumatori sono sfiduciati.
Come si fa a non essere ottimisti!

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