La voce dell'agronomo 08/01/2005

UN GRADITO REGALO DI NATALE. SI È INSEDIATO IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI AGRONOMI

Il 20 dicembre la prima seduta degli undici membri del Conaf. Ci sono volti nuovi e riconferme. Eletto Presidente Pantaleo Mercurio, Vice sarà Elisabetta Norci. È ora di voltare pagina e dimenticare la triste vicenda del commissariamento


Il 20 dicembre si è insediato, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, il nuovo Consiglio Nazionale dell'Ordine che resterà in carica fino al dicembre 2007 ed che ha votato le cariche come segue:

Presidente:
dr.agr. Pantaleo Mercurio dell'Ordine di Lecce
Vicepresidente:
dr.agr. Elisabetta Norci dell'Ordine di Pisa, Lucca e Massa Carrara
Segretario:
dr.agr. Roberto Accossu dell'Ordine di Cagliari

Consiglieri:
dr.agr. Sandro Castelli dell'Ordine di Trento
dr.agr. Ciro Costagliola dell'Ordine di Caserta
dr.agr. Paolo Ferrari dell'Ordine di Modena
dr.agr. Giuseppe Giacalone dell'Ordine di Trapani
dr.agr. Antonio Lucotti dell'Ordine di Alessandria
dr.agr. Dina Porazzini dell'Ordine di Perugia
dr.agr. Giuseppe Pulina dell'Ordine di Milano
dr.agr. Daniele Zanzi dell'Ordine di Varese

Il primo comunicato
Il rinnovo del Consiglio cade in una delicata fase di evoluzione della normativa sulle professioni, proiettate in un'ottica europea e dopo un semestre di stasi amministrativa dovuta al Commissariamento, nel corso del quale è stato gestito solo l'attività ordinaria. Con l'elezioni ai vertici del Conaf di tre consiglieri di nuovo insediamento, il Consiglio ha voluto dare un segnale di rinnovamento e di volontà di rilancio dell'attività ordinistica, coniugando le esigenze di interesse generale della categoria con l'obiettivo di contribuire alla crescita degli agronomi italiani in un'ottica che guarda sempre più all'Unione Europea.

Cautela e sguardo al futuro
Nessun segno di ripicca, nessuna volontà vendicativa. Solo un breve accenno all’inaudito commissariamento dell’Ordine, una parentesi, buia e triste, che ci si è ormai lasciati alle spalle.
Si guarda al futuro, alle discussioni che, indubbiamente, si apriranno in materia di normativa sulle professioni. Ben due riferimenti all’Unione europea, un segnale chiaro. Non ci si vuole chiudere nel proprio orticello, occorre volgere lo sguardo ben più lontano proprio nell’interesse degli agronomi italiani.
Un messaggio cauto e rassicurante, quindi, senza proclami o premature prese di posizione, non ci si poteva e doveva aspettare di più.
Sperando di poter presto prendere visione di un documento programmatico organico e di ampio respiro, non resta che augurare ai nuovi consiglieri buon lavoro!

di Alberto Grimelli