La voce dell'agronomo

UN VIAGGIO NELL’ORDINARIA FOLLIA. ECCO PERCHÈ NON SI ASSUME

Il costo del lavoro è molto elevato. Le spese per adeguarsi a leggi e regolamenti, 626/94 in primo luogo, ancor di più. Ma soprattutto mancano certezze. Si è soggetti all’interpretazione del funzionario di turno e a controlli pignoli, cavillosi e pedanti. E l’occupazione scende

04 dicembre 2004 | Alberto Grimelli

Costi, ma quanto mi costi?
Magari si trattasse unicamente del salario e dei contributi previdenziali ed assicurativi.
Molte altre spese si sommano e vanno a gravare sul bilancio aziendale, ma la scarsa propensione all’assunzione di personale dipendente, in particolare da parte di aziende medio-piccole, non ha esclusivamente ragioni di natura economica.
Credo che il principio generale secondo cui è fatto obbligo al datore di lavoro di rendere l’azienda sana e sicura attraverso misure di prevenzione e protezione idonee, riducendo i rischi insiti nell’attività lavorativa sia giusto, equo e ragionevole.
L’applicazione pratica di questo validissimo concetto ha però risvolti tutt’altro che condivisibili e che pongono seri problemi alle piccole imprese, quelle con uno o due dipendenti, magari part time.
Il legislatore ha infatti probabilmente sottovalutato le ripercussioni che alcune norme pongono a carico di piccole o piccolissime realtà produttive quali le aziende agricole ed agrituristiche nel nostro Paese.
Qualche esempio? È veramente utile che una piccola azienda disponga di un bagno e uno spogliatoio dedicati anche solo per un unico dipendente, senza che questi possa disporre, ad esempio, dei servizi dell’abitazione del proprietario? Nel caso di una simile piccola realtà imprenditoriale, da quante persone sarà mai formata la squadra antincendio che deve, per legge, venire predisposta?
La 626/94 infatti distingue esclusivamente tra aziende con meno o più di 10 dipendenti, senza tenere conto delle peculiarità e delle caratteristiche della miriade di piccolissime ditte, poco più che a conduzione famigliare, che si vedono costrette ad ottemperare a tutti gli obblighi e ai doveri di imprese ben più strutturate.
Piccole e grandi incongruenze normative che però richiedono attenzione, tempo, energie e soldi. Senza mai la completa certezza di essere in regola.
I funzionari pubblici, infatti, con le loro rigidità e le interpretazioni stravanganti, oltre che un atteggiamento inquisitorio, paiono maggiormente orientati, in numerosissimi casi, a castigare e punire più che aiutare e consigliare.
Sono proprio gli alti costi, il tempo speso tra corsi (sicurezza sul luogo di lavoro, antincendio, primo soccorso) e uffici pubblici, la preoccupazione di controlli frequenti, pignoli, cavillosi e pedanti a frenare la propensione all’assunzione di personale dipendente.
E l’occupazione cala.

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