La voce dell'agronomo
L'AGRICOLTURA CHIAMA. FINALMENTE IL MINISTERO RISPONDE
Il settore rurale è un malato grave. Sono crollati i prezzi ma aumentano le spese. Ormai non mancano solo i mezzi per gli investimenti e l'innovazione ma anche quelli per la sopravvivenza. Il decreto legge approvato non è certamente risolutore ma poco è meglio di niente
27 novembre 2004 | Alberto Grimelli
Il Consiglio dei Ministri del 18 novembre ha approvato un Decreto legge per fronteggiare la grave crisi di mercato che in questo ultimo periodo ha colpito in particolare il settore ortofrutticolo.
Unâespressa norma del Decreto Legge sulla crisi di mercato prevede che dâora in poi la dichiarazione di stato di crisi sarà effettuata direttamente dal Ministro delle Politiche agricole e forestali, quando ne ricorrano le condizioni, ovvero quando il prezzo medio unitario su base mensile è inferiore del 30% al prezzo medio unitario registrato nellâultimo triennio.
âContestualmente â ha dichiarato Alemanno - il Ministro dellâ Economia e delle Finanze, Domenico Siniscalco, ha adottato le misure per la sospensione degli adempimenti connessi ai versamenti tributari e previdenziali, a decorrere dal 15 novembre scorso, per gli imprenditori agricoli della regione Puglia colpita pesantemente dalla crisi di mercato. Il decreto con le modifiche apportate, rappresenta uno strumento fondamentale per superare le emergenze di mercato, che stanno colpendo tutti gli agricoltori meridionali nel settore dellâortofruttaâ.
Un piccolo passo, non solo utile ma necessario.
Speriamo che sia il segnale di un maggior interessamento, concreto e tangibile, del Ministero delle Politiche agricole verso una crisi congiunturale che sta danneggiando gravemente il nostro settore rurale.
Mi auguro solo che alcuni incoscienti non gridino allo scandalo, non sbraitino di assistenzialismo, di aiuti impropri verso un comparto mantenuto, a caro prezzo, dalla collettività . Infatti sono proprio gli agricoltori a pagare per il blocco dei prezzi operato dalla grande distribuzione e chiesto dal governo. Ai contadini i commercianti e i grossisti chiedono sacrifici per calmierare i rincari e favorire la ripresa dei consumi.
Questo decreto legge serve solo a ridar fiato, ossigeno a un settore che richiederebbe iniezioni di fondi e di fiducia ben più consistenti.
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