La voce dell'agronomo

UNA SETTIMANA A LIETO FINE PER GLI AGRONOMI ITALIANI

Dopo l'inusitato scioglimento d'ufficio è stato ricostituito il Consiglio nazionale con la Porazzini riconfermata Presidente. Ma non solo. Forte preoccupazione, per qualche ora, per la sorte del collega fiorentino, volontario di un'organizzazione non governativa prima rapito e subito liberato da banditi filippini

13 novembre 2004 | Alberto Grimelli

Continuità e condivisione delle linee programmatiche portate avanti dal disciolto Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forerstali presieduto da Dina Porazzini.
Sono queste le indicazioni emerse dalle elezioni che si sono svolte presso i singoli Consigli provinciali degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali d’Italia, per la nomina dei nuovi undici consiglieri nazionali, in seguito al decreto di commissariamento dell’ordine impartito dal Ministero della Giustizia in data 5 luglio 2004.
“Più che una rivincita personale – afferma la presidente Porazzini – si tratta di un vero e proprio successo per un’intera categoria che, in questa sconcertante vicenda, ha confermato la propria fiducia nell’operato di un Consiglio che, negli ultimi anni, è riuscito a modernizzare la professione di Agronomo e Forestale, facendosi portatore delle esigenze di cambiamento di un’intera professione. Un cammino che, la spregiudicatezza di pochi stava per vanificare ma che, il senso di responsabilità della grande maggioranza degli oltre 18.000 iscritti, è riuscita a scongiurare. Da oggi – conclude Dina Porazzini – il lavoro costante e quotidiano riprenderà dimostrando, ancora una volta, che l’unica strada utile da percorrere è quella dei fatti. Una strada fatta di difficoltà ma anche di soddisfazioni che tutto il nuovo Consiglio è deciso a intraprendere con convinzione e rinnovato entusiasmo.”
Ecco quindi quali sono i consiglieri eletti: Dina Porazzini, Giuseppe Pulina, Daniele Zanzi, Antonio Lucotti, Sandro Castelli, Paolo Ferrari, Pantaleo Mercurio, Elisabetta Norci, Roberto Accossu, Giuseppe Giacalone, Ciro Costagliola.

Un cooperante italiano della Organizzazione non governativa italiana, Movimondo, è stato rapito nelle Filippine. Questo è stato il titolo di un lancio Ansa del 9 novembre.
Il cooperante si chiama Andrea Cianferoni ed è un agronomo toscano, fiorentino, per la precisione, di 29 anni, che operava nel Paese asiatico da due anni. Il sequestro nell'isola di Mindanao: il nostro connazionale era con due agronomi locali, subito rilasciati dagli uomini armati.
L' ipotesi più accreditata tra gli inquirenti locali, fin dall’inizio, è che Cianferoni fosse stato oggetto di un sequestro a scopi estorsivi.
A parte la legittima quanto comprensibile preoccupazione della famiglia, la vicenda ha suscitato emozione anche tra tutti i colleghi del giovane fiorentino, che è stato sequestrato mentre tentava di contribuire in maniera tangibile al benessere della popolazione locale.
Per fortuna la preoccupazione e l’inquietudine per la sorte di Cianferoni è durata solo poche ore, infatti i rapitori, probabilmente una banda improvvisata ed impreparata, vistisi braccati dalla polizia e dalle autorità, lo hanno rilasciato dopo una notte “di campeggio”, così l’ha definita lo stesso Cianferoni intervistato telefonicamente a poche ore dalla liberazione.

Una settimana colma di finali lieti per gli agronomi italiani.

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