La voce dei lettori
LA MIA SENSAZIONE E' CHE "REPORT" ABBIA MOLTE RAGIONI...
E' il parere del direttore di "Vinealia". Ma è spirito di corporativismo non concordare con le accuse mosse dal programma di Rai Tre?
09 ottobre 2004 | T N
La mia sensazione è che Report abbia molte ragioni, per cui non concordo con la vostra posizione che mi pare essere forse un filo troppo "corporativa". Ciascuno, comunque, a tutto il diritto di dire ciò che pensa.
Cordiali saluti.
Luca Rossetti
Direttore responsabile "Vinealia"
I punti di vista non possono sempre coincidere, ed è bene così in fondo. Fa dunque piacere leggere una testimonianza a favore di "Report". Anche se va tuttavia precisato che la posizione fortemente critica di "Teatro Naturale" non è assolutamente macchiata da spirito corporativo. Anzi, siamo ben lontani, visto che ci proponiamo di agitare le acque stagne. Rileviamo però una stonatura di fondo, oltre che imprecisioni di natura tecnica, in ciò ch'è stato trasmesso in Tv. I toni utilizzati a sproposito lasciano dei segni indelebili nello spettatore, soprattutto in quello ignaro della realtà rappresentata. E in questi tempi di facili estremismi mi sembra inopportuno sferrare un attacco indistintoe inappropriato. Non tutto ciò che ci circonda fa schifo o è l'espressione di una dilagante corruzione: ci sono perfino gli onesti, quelli che lavorano giorno e notte, anche con i tanti pensieri che frullano nella testa per tirare avanti l'azienda, con fatica, tanta. Tutti vorrebbero un mondo migliore, ma ci sono tanti modi per manifestare le anomalie di un comparto: il mondo vinicolo ne ha tante. Ora, provi per un po' a immaginare lo stile impeccabile con cui lo stesso tema, senza nulla togliere alla verità delle cose, sarebbe stato egregiamente affrontato da un giornalista come Piero Marrazzo, di "Mi manda RaiTre": altro stile, altro respiro. L'equilibrio - quando si fa denuncia e si intende mettere in piazza una situazione non conforme alle proprie valutazioni etiche della realtà - resta un valore su cui non si può indugiare. L'equilibrio è la risposta giusta, da sempre; e non si può dunque essere sbilanciati, fino a compromettere la realtà nel suo insieme. Spingere invece i toni della denuncia, fino a esasperarli, non porta nulla di buono, soprattutto in Tv. Non si tratta di lavare i panni sporchi in famiglia, mantenendo la segretezza su quanto accade, no: si tratta piuttosto di lasciare spazio ad atteggiamenti più sereni e meno gridati. La rincorsa dell'audience è forse un'incognita che non tutti riescono a gestire in modo adeguato. C'è troppa smania da "primi della classe" in giro. Credo invece che il giornalismo di denuncia, quello veramente utile, debba essere impostato con i giusti toni, non con la sapiente arte del montaggio, alle volte anche inconsapevolmente capziosa, buona sola per condurre lo spettatore dove si vuole, comunque fuori strada. Un esempio di giornalismo positivo le viene offerto dalla stessa Gabanelli sul magazine settimanale del "Corriere della Sera", dove in una sua rubrica riporta la nuda verità , con grazia ed efficacia, con misura. La Tv evidentemente ubriaca gli animi, questa almeno è la mia sensazione. Non è necessario comunque che lei condivida certe nostre posizioni. I punti di vista possono anche essere discordanti: sarebbe triste e piuttosto grigio immaginare il contrario, ma l'accusa di "corporativismo" poteva anche risparmiarsela. Non è fine. Dovrebbe leggere più attentamente "Teatro
Naturale", per rendersi conto che le brave denunce le abbiamo fatte in più occasioni, anche di recente, senza però mai gridarle facendoci
indebitamente paladini delle grandi cause. Non dobbiamo dimostrare nulla, né tantomeno siamo dei giustizieri. Le verità vanno riportate con pacatezza e mai con spirito rissoso e volutamente denigratore.
Luigi Caricato
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