La voce dei lettori

Francesco Bruzzo e le Dop dell'olio: "non intendo fomentare alcuna polemica"

L’attività svolta dal Consorzio Dop Riviera Ligure? I fatti e i concetti innovativi espressi parlano chiaro. Si potrebbero convenientemente mutuare in campo nazionale

26 giugno 2010 | T N

La proposta di Luigi Caricato che, col suo Teatro Naturale , alimenta e da significato alla dialettica intorno al variopinto scenario socio economico del vasto comparto oleario italiano, ha spiazzato anche me, lo confesso.

In un momento particolarmente delicato della mia vita, in cui ho condiviso con l’Assemblea del Consorzio Riviera Ligure di lasciare il passo ad un nuovo presidente nel segno del rinnovamento che io stesso ho sempre auspicato, uno di quei frangenti onestamente tristi in cui ti rendi conto, come nel mio caso, di aver chiuso un ciclo che ha coinciso con una scelta di vita iniziata agli albori degli anni '80 e continuata in crescendo fino a ieri, l’idea di Luigi Caricato, ha rappresentato per me l’unico vero riconoscimento sincero e al tempo stesso spiazzante come lui stesso lo ha definito.

A Lui, alla sua sensibilità, rivolgo un vivo sentimento di gratitudine ed invito a riflettere i suoi molti lettori sull’importanza di alcuni valori fondamentali della nostra esistenza come l’impegno comune, la coerenza, la stima e l’amicizia; espressioni che assumono un significato sublime quando non vengono rivolte, come molto spesso avviene, solo a chi acquisisce o detiene il potere, ma anche a chi ha il coraggio di mettersi da parte.
Grazie!

Ciò premesso, non intendo assolutamente fomentare alcuna polemica; credo che per l’attività svolta dal Consorzio Riviera Ligure parlino i fatti e i concetti innovativi espressi che forse si potrebbero convenientemente mutuare in campo nazionale.

D’altronde, l’immensa cultura olivicola olearia della Liguria che dall’800 ha dato una confezione ed un’immagine di eccellenza all’olio d’oliva in tutto il mondo, che è stata la culla e l’università dell’analisi sensoriale , non l’ho inventata io, ho avuto solo l’onore di farne parte a pieno titolo per sei anni molto intensi.

Non intendo competere con nessuno ma essere semplicemente ricordato per l’integrità morale e per l’autonomia di pensiero a cui mi sono sempre e comunque ispirato.
Ringrazio quel manipolo di uomini , con i quali, in tempi eroici ci siamo battuti per restituire la dignità all’olivicoltura nazionale con la conquista della denominazione d’origine: é stata una battaglia durissima e per questo di grande soddisfazione.

Credo di avere il diritto di poter concludere che la DOP dell’olio in Italia è l’unica strada per una concreta valorizzazione dell’immenso patrimonio varietale e di bio diversità presenti sul territorio, l’unica capace di mantenere in vita realtà“eroiche” come quelle della mia Liguria, e di dare un nome a tante altre produzioni interessanti fino ad oggi usate come base di miscela.

Si tratta di un percorso estremamente serio, difficile da far accettare, ma attenzione ogni altra strada intermedia rallenterà di anni questo inarrestabile processo di riqualificazione in maniera proporzionale alle inutili risorse che vi si investiranno.
Un cordiale saluto a tutti


Francesco Bruzzo