La voce dei lettori

Crisi olivicola in Puglia, il silenzio della politica

Ci scrive Leonardo Leonetti: sembra che per politici e associazioni, gli olivicoltori siano come le vecchie zie per gli annoiati nipotini; attenzione, però: le vecchie zie non sono del tutto rimbambite

21 novembre 2009 | T N

Come ogni anno, in questo periodo ci troviamo a combattere una crisi di un comparto trainante dell’economia pugliese, quello olivicolo.
Tutte le iniziative intraprese in questo periodo sono apprezzabili, in quanto si appalesa un interesse da parte della classe politica nei confronti degli olivicoltori.

Sarebbe più opportuno, che queste lodevoli iniziative, prendessero vita soprattutto precedentemente al periodo di raccolta oramai imminente.
E’ triste dover constatare che l’intera classe politica, unitamente alle associazioni di categoria, si sono rilevate latitanti dopo la famosa giornata di protesta del novembre 2008 svoltasi a Roma, sino all’ormai imminente raccolta.

Sembra quasi che, sia per i politici che le associazioni, gli olivicoltori pugliesi siano come delle vecchie zie per annoiati nipotini. Dimenticate e trascurate per tutto l’anno, ed oggetto di attenzioni e tenerezze nel periodo pre-natalizio in attesa della tanta desiderata strenna natalizia.

Attenzione, perché le vecchie zie non sono del tutto rimbambite, e potrebbero improvvisamente dimenticare alcune simpatiche tradizioni come il regalo sotto l’albero di Natale. D’altro conto, bisogna comunque evidenziare l’oramai atavica diffidenza e riluttanza dell’olivicoltore andriese nei confronti dell’idea di cooperativa, nonostante le varie opportunità che anche oggigiorno vengono offerte (vedesi la possibilità di conferimento dei non soci all’oleificio cooperativo Riforma Fondiaria di Andria).

Nell’eventualità che dovesse prendere piede in maniera forte l’idea di cooperativa, l’intera agricoltura pugliese avrebbe sicuramente un peso specifico più forte all’interno del mercato oleario europeo.
Conseguentemente resta fermo da parte della classe politica locale nonché delle associazioni di categoria, l’onere di spingere verso l’associazionismo. Fermo restando la necessità per l’olivicoltura andriese di una “assistenza” continuativa e costante nel corso dell’anno.

Un avviso ai politici:

- sono prossime le consultazioni elettorali regionali e comunali;

- non ricordatevi degli olivicoltori solo per chiedere il Loro voto, ma mettete seriamente al centro dei vostri programmi il tema dell’agricoltura, perché la gente è stanca di ascoltare solo parole, e la “rivolta sociale” forse non tarderà ad arrivare con tutte le conseguenze che potrebbero derivare.

Leonardo Leonetti,
Socio Cooperativa Riforma Fondiaria
Andria








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