La voce dei lettori
La messa in scena di Assisi è l’apice delle prese in giro
Da Vallo della Lucania, il frantoiano Emilio Conti: una nazione olivicola seria non produce il 50% di olio vergine lampante. I soldi dei vari miglioramenti qualità dove sono finiti se da 30 anni la situazione non cambia?
11 luglio 2009 | T N
Egr. dott. Caricato,
Le scrivo poiché la misura è colma.
La (...) messa in scena di Assisi è lâapice delle prese in giro che, persone lontane dagli oliveti e dalla filiera, immerse sempre più nelle carte, ci propinano.
Il ministro agronomo sa che le olive italiane al primo di luglio non contengono olio e non sono lavorabili?
Le olive di Assisi provengono dal sud del mondo?
Che messaggio passa ai consumatori?
Si produce lâolio tutto lâanno con il suggello dei frati e lâetichettatura a norma del reg. Ue Zaia 1°?
Siamo seri, già la confusione regna sovrana poi anche le pagliacciate.
Caro direttore, pensi che in Italia un frantoiano serio non può neanche iscriversi ad una associazione di categoria. Semplice, le associazioni dei frantoiani sono rette dalle associazioni olivicole cioè dai propri clienti. Mi spiego meglio. Per anni il fardello delle truffe alla UE è passato attraverso i frantoiani e non attraverso gli olivicoltori, a cui spettava il contributo, qualcuno se lo è mai chiesto?
Le associazioni degli olivicoltori gestivano sia gli olivicoltori che i frantoiani, oggi con il decreto a farsi, lââassociazione ministerialeâ pone le sue nuove condizioni di sopravvivenza, sempre a carico dei frantoiani e, novità , anche dei confezionatori.
Drenare soldi alla UE per far sopravvivere gli apparati e dellâolio chi se ne frega! !
Una nazione olivicola seria non produce il 50% di olio vergine lampante, non commestibile.
I soldi dei vari miglioramenti qualità dove sono finiti se da 30 anni la situazione non cambia?
La difesa dellâolivicoltura non passa attraverso le porcate dei burocrati ma con investimenti seri e mirati, espressione di persone a contatto con la realtà olivicola non con le telecamere.
Mi scusi lo sfogo ma mi sembra di ritornare indietro di alcuni anni, quando alle categorie merceologiche usuali si aggiungeva la categoria âolio cartaâ.
Non mi rassegno, vado avanti a produrre buon olio extra vergine, fuori dagli schemi, finché i miei clienti mi daranno fiducia. Non mi omologherò alle porcate.
Emilio Conti
Frantoiano
Vallo della Lucania, Salerno
Coraggio! Capisco bene la sua indignazione.
Se ci fossero altre figure a occuparsi delle sorti del comparto, sarebbe già un miracolo.
Non si dia per vinto, ma non per questo si illuda: c'è poco da sperare.
Occorre andare avanti, finché si ha l'energia per farlo.
Forse bisogna pensare a qualcosa di diverso per i propri figlila burocrazia è l'arma più obbrobriosa che si possa immaginare. Stupisce che un finto leghista come Zaia apporti tanto vecchiume con il suo
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