La voce dei lettori

Gli Agrotecnici non fanno campagna acquisti

Non c'è nessuna cinica attività. Il presidente del Collegio Roberto Orlandi non accoglie l'espressione "reclutamento", ma parla di "una campagna informativa"

04 luglio 2009 | T N

Caro Direttore,
leggo sull’ultimo numero on-line di “Teatro Naturale” la lettera della Dott.ssa
Lisa Piazzi (link esterno) ed il commento del Dott. Alberto Grimelli (persona che peraltro conosco e stimo, da qui il mio stupore per il tenore della risposta).

Mi corre pertanto l’obbligo di chiederle la pubblicazione della presente rettifica, anzitutto precisando che termini come “reclutamento” o simili si addicono ai corpi militari, non certo alla fattispecie.
Quello che il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati fa ogni anno è una campagna informativa nei confronti (anche) dei giovani laureati nelle Classi di laurea che la legge riconosce idonee a sostenere gli esami abilitanti alla professione.

Come lo stesso articolista rileva, i giovani che si laureano spesso non conoscono le loro possibilità professionali, perché non vi sono specifiche strutture di orientamento per loro: noi cerchiamo, con la modestia dei mezzi di cui disponiamo, di colmare questa mancanza di informazioni.
Perciò, francamente, come si possa definire tutto questo una “cinica attività” davvero non lo comprendo; è infatti a seguito di questa attività che la Dott.ssa Piazzi e centinaia di altri laureati come lei hanno saputo di avere una opportunità professionale di cui prima, evidentemente, ignoravano l’esistenza, e dunque sono in una migliore condizione per scegliere.

Inoltre l’eventuale conseguimento dell’abilitazione professionale non obbliga il laureato ad iscriversi, ma gli dà titolo per farlo, in qualunque momento della sua vita futura; ancora una volta consentiamo ai giovani di avere più opportunità per la loro vita futura.
E debbo dirle che riceviamo decine e decine di lettere ed e-mail di ringraziamento, anche da parte di chi l’abilitazione non intende conseguirla, ma che giudica lodevole il nostro lavoro.
Mi rendo conto che, probabilmente, in tal modo provochiamo fastidio in chi immagina gli Albi professionali come “caste chiuse”, recinti protetti dai quali anche solo ricevere informazioni diventa difficile. Noi la pensiamo diversamente: gli Albi professionali debbono essere Enti aperti, collaboranti con Università ed Istituti, a miglior servizio dei giovani e del Paese.

La ringrazio dell’attenzione ed ancora di più se vorrà tempestivamente pubblicare la presente rettifica.
Con i migliori saluti.

Roberto Orlandi
Presidente Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati


Lascio la risposta all'estensore del testo, Alberto Grimelli, che ha certamente avuto buone ragioni nel riportare pubblicamente le proprie perplessità. Da parte mia, ho solo da esprimere un grande apprezzamento a Orlandi, nell'essere stato in grado, con la sua tenace determinazione, di portare gli agrotecnici continuamente al centro dell'attenzione. Tanto da chiedermi che fine abbiano fatto i periti agrari - ombra nell'ombra, ormai - di cui non si sente più parlare in giro.

L. C.


Gentile Presidente Orlandi,
prendo buona nota della sua rettifica, anche se la considero più una replica, perché l’articolo incriminato non era certo lesivo né della sua dignità né dell’onorabilità del Collegio che presiede, essendomi limitato a criticare una tecnica di comunicazione che, a tutt’oggi, continuo a non condividere.
Se nella mail che inviate anche ai neolaureati fossero specificate, in prima battuta, le competenze dell’Agrotecnico, i diritti e doveri dell’iscritto al Collegio, gli sbocchi occupazionali e altre informazioni, tra cui quella citata nella sua lettera: la possibilità di sostenere e superare l’esame di Stato senza necessariamente dover procedere all’iscrizione, non avrei avuto alcuna obiezione o perplessità. Unico dubbio: l’efficacia di una simile campagna promozionale, ma il rapporto costi/benefici, in questo caso, non sta a me giudicare.
Non così è per una semplice comunicazione inerente la sessione degli esami di stato abilitanti alla professione di Agrotecnico. Si tratta di un’informazione parziale, decisamente insufficiente, che, se non la conoscessi, considererei solo un’iniziativa volta a racimolare qualche candidato in più all’esame di Stato.
E’ vero, i neolaureati hanno necessità di un orientamento post laurea.
E’ vero nessuna istituzione o ente coordina quest’attività.
E’ anche vero che occorre colmare tale lacuna con puntualità, precisione e completezza d’informazione.
Non credo, in tutta onestà, che il Collegio abbia adempiuto a tale compito con il necessario scrupolo..
Voglio naturalmente credere alla sua buonafede e quindi spero accetti tali mie critiche come uno stimolo al miglioramento perché, come ogni buon professionista ben sa, non si ha mai finito di imparare.
Un’ultima nota. Nessuno più del sottoscritto considera gli Ordini professionali un’opportunità, non dunque una casta chiusa, ma una famiglia sempre pronta ad accogliere nuovi preziosi elementi.
Cordiali saluti

Alberto Grimelli


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