La voce dei lettori 05/04/2024

Idee lucide e sgrammaticate di un giovane appassionato d'olivo e d'olio

Idee lucide e sgrammaticate di un giovane appassionato d'olivo e d'olio

Da Agri-Coltura ad Agri-Cultura: grazie all’agricoltura un lento ma inesorabile passaggio dal Materiale, o se preferite un contesto di nicchia, allo Spirituale, o se preferite una globale uniformità. La lettera di Romolo Mazzarrini


Spett. Direttore,

sono un ragazzo che sta aspettando di gestire l’Azienda di Famiglia, la quale si dedica sia all’olivicoltura che all’estrazione e commercializzazione dell’olio extravergine di oliva.

Nel frattempo mi sono diplomato al fu “I.T.A.S. - A. Vegni” del comune di Cortona (anno scolastico 200272003), da noi noto come “Capezzine”, nel ramo Agroindustriale ed ha proseguito gli studi nell’università di Firenze, nota semplicemente come “unifi”, laureandosi sia nella triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari, che nella specialistica in Scienze e Tecnologie Agrarie (anno universitario finale 2013).

Durante tutto questo percorso “agricolo”, sono stato educato ed ho avuto modo di comprendere, quasi ogni tipo di materia. Dalla Storia alla Statistica; dalla Fisica alla Finanza; dall’Ecosistema all’Economia; dalla Genetica alla Geografia; dalla Mineralogia alla Meccanica; dalla Bonifica alla Botanica; dalla Zootecnia allo Zodiaco; dall’Usanza all’Urbanistica. Ossia, mi hanno abituato a fare “Fattoria” e non “impresa”. Sebbene ognuno di loro fosse specializzato nella propria disciplina. In quanto è giusto razionalizzare l’esercizio agricolo, ma prima di farlo dobbiamo Ragionare sul Creato. Perché la Natura e le sue bellezze esistono grazie a suoi raffinati equilibri e particolari simbiosi dai quali l’Uomo può trarre, non solo il necessario mantenimento, ma anche il più opportuno Profitto. Quindi non deve concentrarsi solo su ciò che più gli è conveniente, e così sfruttarlo al massimo finché gli conviene, per poi passare oltre. Per questo voglio ripetere che dobbiamo fare “Fattoria” e non “impresa”.
Probabilmente sul significato preciso di queste due parole, considerando il particolare contesto nel quale vengono adoperate, può darci un significato più preciso l’Accademia della Crusca.

Comunque, proprio questi studi “agricoli” e questi ragionamenti mi hanno fatto anche capire che l’Agri-Coltura non è solo ed esclusivamente “rendere produttiva la terra e le sue bestie” od “elaborare l’alimento più conveniente”, ma è anche e soprattutto Agri-Cultura. Perché ogni singola azione, che porta conseguenza, necessita la conoscenza dei più svariati punti di vista, che nulla è immediato, ma necessita di un certo determinato periodo tempo (grossomodo da 1 a 11 anni) per realizzarsi, magari con l’assistenza, più o meno presente, di specialisti certificati, ossia che hanno fatto concrete esperienze sul “campo”, e non improvvisati (come me, in quanto, non esercitando e quindi non aggiornando la Professione, oltre che ad essermi quasi dimenticato gli Studi fatti, ignoro, nel dettaglio, i progressi e soprattutto i regressi, che si stanno sviluppando).

Però, date le informazioni che voi ci date, mi sento in dovere di disturbarvi con questa mia intima riflessione:
“Secondo me dietro la generica parola AGRICOLTURA c’è un concatenarsi di una moltitudine di realtà, le quali dipendono in maniera più o meno decisiva, l’una dall’altra. Ignorando il ragionamento dell’insigne Vittorio Feltri sul motivo per il quale non mangia pesce, vorrei qui fare un esempio, partendo dal fatto che io tutte le mattine faccio colazione con il latte e qualcos’altro. Quindi io vado al supermercato per comprare il latte intero vaccino. Come usanza vuole compero più confezioni di quello che costa meno, in modo tale che ne consumo di più di quello che ne ho effettivamente bisogno e quindi ingrasso. Mentre sono lì che lo sorseggio, soffiandoci sopra perché gli ho dato troppi secondi al microonde, mi viene da pensare, con tutte queste rivoltose notizie, al suo famigerato ciclo produttivo. Allora, senza fare il giochetto del “DARE & AVERE”, parto a ritroso:
io l’ho preso al supermercato GLOBALIZZAZIONE;
il supermercato l’ha preso da un rappresentante che lo ha preso da un intermediario che l’ha preso da un tramite COMMERCIALIZZAZIONE;
il tramite l’ha preso da un allevatore ARTIGIANALITA’, DIVULGAZIONE;
l’allevatore che ha le vacche idonee GIURISPRUDENZA;
per avere le vacche idonee, deve essere fiero del proprio Lavoro e Prodotto, in quanto si sforza di fare tutto da solo, convinto anche del fatto che con più riesce a fare da se e meno spese ha e quindi più guadagna TIPICITA’;
le vacche devono avere una stalla FALEGNAME, ELETTRICISTA, FABBRO, IDRIAULICO, MURATORE, CARPENTIERE, EDILIZIA;
la stalla, essendo per le bestie come la casa per l’essere umano, per essere idonea deve avere: zona giorno; zona notte; zona riproduzione; zona gestazione; cabina termica; cabina idraulica; cabina elettrica; zona comune; zona manovra; doppio corridoio di transito; magazzino per i prodotti freschi; magazzino per secchi; letamaio; area mungitura; laboratorio del latte; stoccaggio del latte; area macellazione; laboratorio della carne; stoccaggio della carne; laboratorio veterinario; punto vendita aziendale; rimessa macchine; officina macchine; magazzino carburanti; magazzino attrezzature; punto di raccolta; punto di deposito dei rifiuti speciali; TECNICITA’;
alcune dei luoghi anzidetti prevedono necessariamente anche la presenza di un’adeguata superficie terriera (grossomodo da 100 a 10000 m2) INVESTIMENTI, CACCIATORE, BOSCAIOLO, GEOLOGO, GEOMETRA;
la superficie terriera inevitabilmente prevede: rimessa macchine; officina macchine; magazzino carburanti; magazzino attrezzature; ESTIMO;
alcuni di questi locali necessitano di particolari mezzi, strumenti ed apparecchiature INDUSTRIALIZZAZIONE;
Tutte queste persone servono non a distruggere, ma a gestire la qualità dei rispettivi ambienti ed abitanti evitando che l’uno intralci l’altro PAESAGGIO; AMBIENTE; CLIMA; CONTESTO; MEDICINA; GASTRONOMIA; LETTERATURA; MUSICA.
Peccato che la mia coscienza abbia voluto ignorare il “dare e avere”! Ci sarebbe stato da divertirsi a vedere quanti decenni gli ci sarebbe volto a quell’imbecille di allevatore per recuperare tutti i soldi che c’ha buttato!!
- Ma poi per cosa? Cosa! Ma va a fa l’impiegato … (VIZZI TANTI E RISPARMI POCHI). -

Ma perché un mancato elaiotecnico come me si mette a parlare di latte? Parla di olio! No. Parlo di latte perché, proprio come il vino è vino, difatti non c’è differenza fra il Montepulciano o l’Asti oppure l’Elba o il Pantelleria oppure fra i Colli Albani o i Colli Euganei, così l’olio è olio, difatti non c’è differenza tra un Maremmano ed un Metapontano oppure tra un Chianino ed un Catanese o tra un Garda od un Bracciano. Quindi parlo di latte. Il quale è stato completamente omogeneizzato dalla Razza Frisona a scapito delle razze locali oramai ridotte alla mera preservazione. Povera tracciabilità! Che fine hai fatto rintracciabilità?!! Anche la localizzazione s’è persa.

A proposito dell’impiegato … se questo mio esempio rimane troppo intricato, perché non proviamo a ripercorrere velocemente l’evoluzione dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Anzi, meglio, ripercorriamo minuziosamente la storia del Monte dei Paschi di Siena dal 1624 ad oggi e quindi della Repubblica Senese fino a quella Italiana.
Ma, no … Facciamolo fare al professore Alessandro Barbero, magari in collaborazione con il professore Giulio Tremonti. Altrimenti rischierei di dilungarmi talmente tanto da essere inconcludente.
Comunque sia una cosa la voglio dire: avete notato come grazie all’agricoltura ci sia stato un lento ma inesorabile passaggio dal Materiale, o se preferite un contesto di nicchia, allo Spirituale, o se preferite una globale uniformità. (Anche se hanno forma simile il Portogallo non è la Finlandia! La Romania non è la Polonia! La Bretagna non è il Peloponneso! O se preferite il Molise non è la Bulgaria! La Sardegna non è l’Irlanda! La Pianura Padana non è il Benelux!!!) A tal proposito che fine ha fatto la Camera per il Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura, meglio nota come “C.C.I.A.A.”? Se anche coloro che detengono le redini dell’alta finanza perdono di vista l’agricoltura non c’è più speranza di Dieta Mediterranea per chi verrà.

Peccato! Un vero peccato. Perché, quello che ho provato a dire sul latte, essendo l’Agricoltura il giusto criterio per la corretta gestione Umana della Natura, ciò, grosso modo, vale anche per i pinoli, per le vongole, per i finocchi, per le castagne, per le acciughe, per i pomodori, per il cinghiale, per i piccioni, per i mirtilli, per i funghi, per le alghe, per il frassino, per il marmo, ecc… Giusto! C’hai ragione! Però se faccio venire il latte di Lama già confezionato dalla Bolivia, il quale costando di meno, ma essendo un prodotto a noi sconosciuto, lo vendo più caro e ci guadagno quel che sta bene! Almeno finché dura questa moda! Poi si vedrà. Ma allora quello che ho detto finora? Non conta proprio nulla?! - Sì, sì, ma io sono un imprenditore, non posso perdere tempo con questi dettagli. Ciò da guadagnare per star bene! Io. Te fai come vuoi … . Io faccio Fattoria. Magari inizierò con la mera sussistenza. Ma poi, una volta capite le mie reali capacità, senza abbandonare tutto il resto, mirerò a far produrre quello so fare meglio. E lo promuoverò, non con un mero “sottocosto”, ma facendo capire a chi lo acquista che cos’è, come va usato e soprattutto che cosa c’è dietro. Insomma il Valore Concreto della Reciproca Salute. - Povero stolto semplicione! È finito il tempo del pregevole orgoglio nostrale. Ora bisogna ragionare in maniera internazionale!.

Infine, in questa mia personalissima, anzi, intima, riflessione voglio fare un raffronto tutto Agricolo.
Dunque! Se l’Agricoltura viene abbandonata, od ancora peggio, se l’Agricoltura venisse usata male finirebbero le produzioni agricole. Finendo le produzioni agricole finirebbe l’industria agricola. Finendo l’industria agricola finirebbe il commercio agricolo. Finendo il commercio agricolo finirebbe il finanziamento agricolo. Finendo il finanziamento agricolo moriranno le api che consentono di fecondare le produzioni agricole. Quindi si spera in una fonte agricola alternativa che rispettando le api ancora non c’è. O se c’è non rispetta più i parametri produttivi odierni e di conseguenza viene prontamente scartata.
Questo volevo far conoscere e capire quando poc’anzi ho accennato all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ed al Monte dei Paschi di Siena.
Oh, beh! Io ce l’ho messa tutta.
Ora starà a chi sa pacatamente esprimersi interpretare decentemente ciò che volevo energicamente dire.
D’altronde ci sarà un motivo per cui l’Agricoltura è detta “Settore Primario”!.”.

Così, dall’illustre mia sconsolatezza, in quanto ho avuto la fortuna di non ambire a nulla, dato che ho sempre avuto la fortuna di avere persone con le quali condividere il nostro fare immediato, vi lascio alle dovute riflessioni.

Quindi, sfruttando ora il fatto che nutro fortemente la speranza che questo mio sproloquio ed ingarbugliamento grammaticale non vi abbia fatto venire un prolasso e fatto esclamare “obbrobrio”, ma bensì vi abbia fatto venire la voglia di spronare l’Accademia dei Georgofili a dire la loro, vi Ringrazio sentitamente dell’attenzione prestatami, Cortesemente vi Saluto e vi Auguro di continuare a fare quel Buon Lavoro che tanto m’invoglia a consultare il vostro “giornale quotidiano”.

Prima di fare qualcosa ricordiamoci di ragionarci sopra, ma non per avere ragione, bensì per avere un ragionevole ricordo da dire.
Viva la Democrazia!

Romolo Mazzarrini

di T N