La voce dei lettori 25/09/2023

Italiani alla caccia di olio di oliva raffinato spagnolo: perché?

Italiani alla caccia di olio di oliva raffinato spagnolo: perché?

La tempesta perfetta sul mercato dell’olio di oliva rischia di arricchire qualcuno a scapito dei consumatori italiani e internazionali


Presidente Granieri buon giorno,

ho letto la sua intervista sul Sole24ore. Un gran bello spazio ma lei si è spinto pericolosamente sull’orlo di un precipizio. Tanti le contesterebbero, dati alla mano, quanto affermato. Ma al di là di quanto riportato che, sia chiaro rispetta un autorevole punto di vista, piacerebbe capire come vi svicolereste se qualcuno vi facesse una domanda tipo: ”scusi presidente fino all’anno scorso o fino a due anni fa la colpa era della Spagna che inondava il mercato di olio a basso prezzo perché ne aveva troppo. Oggi la colpa è (sempre), della Spagna che ne ha poco e il prezzo è salita. A sentire lei c’è sempre un colpevole e sono sempre gli altri.” Certi italiani non hanno mai colpe vero?

I prezzi ufficiali dell’olio  dell’ultima settimana sono uno schiaffo alla realtà e confermano quanto da lei inconsapevolmente affermato ma se legge bene tra le righe, il prezzo che ha subito il maggiore aumento è il raffinato spagnolo che piace tanto a certe, non a tutte fortunatamente, aziende italiane, ma forse si dice sia gradito  a qualcuna che fa pure “vero” Dop made in Italy in certe parti ad Est della Penisola lacuale.

Se è aumentato l’olio italiano vuol dire allora che molte delle aziende nostrane hanno acquistato il raffinato spagnolo, che la scorsa settimana è arrivato a quotare €6,80 il kg, visto che l’Italia, prima della Spagna ha esaurito le scorte. Lo ha appena ammesso sul quotidiano di Confindustria. Mette le mani avanti per i prossimi due anni perché sempre la Spagna deve riprendersi dallo stress idrico.

Ma lei è presidente di Unaprol Andalusia o di Unaprol Italia?

Ah in tutto questo non dimentichi la Tunisia che inonderà l’Europa con il suo olio a dazio zero ci riuscirà vedrà. Per quanto riguarda la Turchia fa bene Erdogan a mettere dazi all’esportazione di olio, dicono le malelingue, siriano naturalizzato turco e sapientemente miscelato con olio di nocciole.

Un unicum  geopolitico nel mercato mediterraneo, una tempesta perfetta.

Presidente si legga i dati ufficiali e magari poi ne riparliamo.

Lettera firmata

Gentile Lettore Anonimo,

Teatro Naturale non è uso pubblicare lettere non firmate ma facciamo un’eccezione, tutelando la sua identità, perché le denunce contenute sono effettivamente dirompenti e meritano una riflessione.

Teatro Naturale, come doveroso, ha offerto diritto di replica al Presidente di Unaprol, David Granieri, che ha declinato l’invito.

Teatro Naturale non entra nel merito di polemiche associazionistiche ma i temi posti, ovvero la possibilità che i consumatori possano trovare una proliferazione di prodotti sofisticati, alterati e truffaldini, pagandoli tra l’altro cari, sono oggettivi.

E’ una preoccupazione che ancora non è emersa all’attenzione dell’opinione pubblica né vi sono stati appelli per un incremento dei controlli, però è bene pensarci ora prima che qualche inchiesta, giornalistica o giudiziaria, obblighi ad aver a che fare con la realtà.

Prevenire è meglio che curare.

Cordiali saluti e buona campagna olearia

Alberto Grimelli

di T N