La voce dei lettori 07/05/2021

Difendere il panel test ma senza colpevolizzare gli imbottigliatori

Difendere il panel test ma senza colpevolizzare gli imbottigliatori

Con un'argomentata lettera Tommaso Lo Iodice, presidente Unapol, invita a aumentare la consapevolezza nel consumatore, della qualità del nostro olio che mantiene le proprie caratteristiche in bottiglia fino alla scadenza


Egregio Direttore,

mi conceda qualche riga per intervenire in merito a questa girandola di opinioni che si stanno susseguendo dall'uscita del test sugli oli extravergini condotta da Il Salvagente.

Quale presidente della UNAPOL, rappresentante delle Organizzazioni di Produttori, produttore olivicolo ed esperto assaggiatore, ritengo che il Panel Test sia uno strumento valido e necessario, opinione espressa non solo dal mondo produttivo ma da tutta la filiera nelle diverse sedi istituzionali, non ultimo il COI.

Da produttore di olio italiano avrei dovuto leggere con soddisfazione l'articolo poiché nessun olio nazionale risulta “bocciato” ma Lei sa meglio di me che il consumatore medio italiano, molto impressionabile dallo “scoop” ma poco interessato alle motivazioni a supporto, bollerà come falso non solo la referenza incriminata ma tutti i prodotti dell'azienda, compresi quelli di 100% italiano.

E questo è un danno per tutto il comparto olivicolo.

Non voglio contestare la legittimità né la professionalità di chi ha condotto l'inchiesta ma in virtù di quanto accaduto anni fa, avrebbe forse potuto aspettare  le controanalisi previste per legge prima di dare fuoco alle polveri e avrebbe potuto chiedere ai distributori (dei quali non si conosce il nome e l'ubicazione), almeno per la referenza con difetto ossidativo, se avessero un responsabile del prodotto olio e su come fosse stato conservato tale lotto prima di arrivare su uno scaffale protetto dalla luce e da fonti di calore.

Chiedo scusa, ma non riesco a pensare che ci sia una volontà sistematica di confezionatori, leader del mercato, a voler frodare il consumatore anche perché ritengo che il danno di immagine risulterebbe più ingente del beneficio ottenuto.

Mi lascia l'amaro in bocca, e in questo caso non è un pregio, vedere alcuni miei colleghi, esprimersi con toni così forti e con atteggiamenti accusatori che mi riportano indietro nel tempo, a quando industria, commercio e produzione si denigravano a vicenda nei tavoli istituzionali.

Mi dispiace ammetterlo, ma siamo fermi a venti anni fa, non riusciamo a superare personalismi e retoriche posizioni per fare sistema.

Raccolgo infine il suo invito ad un dibattito sincero, con una provocazione riferita alla sua affermazione “L'extra vergine di oliva è poco e non ce n'è per tutti“, è forse una falsa verità ?

Se in ogni campagna olearia, quasi un terzo della produzione italiana resta in giacenza, il problema non è da cercarsi nell'offerta ma probabilmente nella richiesta del mercato, che chiede un prodotto sempre più al ribasso che può essere garantito solo dagli oli comunitari e extra UE.

Aumentiamo la consapevolezza nel consumatore, della qualità del nostro olio che mantiene le proprie caratteristiche in bottiglia fino alla scadenza e soprattutto rendiamo credibile l'intero settore rafforzando le filiere, trovando l'unità di intenti e percorsi condivisi.

Noi siamo disponibili.

Grazie

Tommaso Lo Iodice

Presidente Unapol

di T N