La voce dei lettori

IL RISORGIMENTO DELL'OLIO ITALIANO / 7. MITIGARE LO SPETTRO DEL DECLINO

Ci scrive Francesco G. Leone, del Ceris-Cnr, Istituto di Ricerca sull'Impresa e lo Sviluppo

24 marzo 2007 | T N

Gentile Direttore,

debbo sinceramente ammettere che ho apprezzato molto l’idea promossa da “Teatro Naturale” di avviare un tavolo di discussione che veda riuniti oltre alle associazioni degli olivicoltori, anche i rappresentanti delle istituzioni, le organizzazioni professionali, imprenditori, studiosi ed esperti della filiera olivicolo-olearia.

Ritengo che l’iniziativa sia di particolare importanza non soltanto perché consentirà ai partecipanti di arricchire il patrimonio di conoscenza e di esperienza maturato nel corso dei decenni, ma anche perché rappresenta una rara occasione per elaborare nuovi metodi e nuove soluzioni per far fronte alla delicata situazione degli ultimi anni e, allo stesso tempo, per mitigare lo spettro del declino di una parte significativa della filiera.

Sono ormai circa venti anni che studio gli aspetti economici della filiera dell’olio di oliva e sono convinto che negli ultimi anni in Italia si sia fatto ben poco per migliorare la competitività del settore, i dati disponibili lo dimostrano ampiamente.

Come è noto, la struttura produttiva di questo settore nel nostro paese è costituita prevalentemente da micro-aziende a conduzione famigliare, caratterizzate da alti costi di produzione e da una bassa redditività.

Le difficoltà a coprire i costi di produzione (e quindi di realizzare utili) ha costretto molti olivicoltori a investire poco per l'ammodernamento degli impianti. Pertanto, oggi numerose aziende si trovano nella condizione di dovere gestire uliveti secolari, scarsamente meccanizzabili e soggetti all'alternanza produttiva. Sul piano commerciale numerose aziende olearie, non avendo una valida dimensione economica e una organizzazione adeguata, non sono nelle condizioni di imporsi sul mercato e incontrano grosse difficoltà a collocare il prodotto ad un prezzo equo e remunerativo. Questa situazione rappresenta una grossa ipoteca sul futuro assetto del settore. In effetti, con il prevedibile aumento della produzione in Spagna, Grecia, Tunisia e in altri paesi produttori minori, per gli olivicoltori italiani migliorare i margini di competitività sugli oli di qualità intermedia non sarà un'impresa facile.

A parte ogni altra considerazione, l’attuale situazione impone delle scelte di campo mirate, volte ad affrontare su solide basi e in tempi relativamente brevi la concorrenza esercitata dagli altri paesi produttori, dai quali l’Italia continua ad importare ingenti quantità di oli greggi.

In questo ambito sarò ben lieto di dare il mio contributo e nell’attesa di Sue comunicazioni, mi è gradito inviarLe, gentile Dottor Caricato, i più cordiali saluti.


Francesco G. Leone
Ceris-Cnr, Istituto di Ricerca sull'Impresa e lo Sviluppo
Moncalieri (Torino)
link esterno

Potrebbero interessarti

La voce dei lettori

Miscela di oli di oliva originari dell'Unione Europea e non originari dell'Unione, che significa?

Un olio extravergine di oliva riposta questa indicazione in etichetta. Che significa? Posso fidarmi? La spiegazione sulla dizione e poi un consiglio

17 febbraio 2025 | 15:00

La voce dei lettori

Teatro Naturale sarà quotidianamente al vostro fianco

Un restyling con le novità principali che saranno “sotto il cofano”. Teatro Naturale diventa, di fatto, un quotidiano con notizie che saranno on line in ogni momento della giornata per offrire informazioni e aggiornamenti in tempo reale

12 ottobre 2024 | 09:30

La voce dei lettori

Produzione di olive più importante della resa in olio, fatevi due conti

Raccogliamo la sfida di fare due conti sull’importanza dei fattori produttività e resa nell’economia di un’azienda agricola, poiché le vecchie consuetudini sono dure a morire

25 settembre 2024

La voce dei lettori

La favola dell'olio lampante e la verità dell'olio extravergine di oliva

La moneta cattiva scaccia sempre quella buona, anche nel mondo dell'olio di oliva. Pensare che la certificazione sia la motivazione di acquisto, significa scambiare la causa per l’effetto

12 settembre 2024

La voce dei lettori

Abolire l’olio lampante per salvare l’olio extravergine di oliva

Il pulsante per provocare lo shock nel mondo dell’olio di oliva esiste, solo che nessuno lo vuole pigiare, si chiama olio lampante e suoi derivati

30 agosto 2024

La voce dei lettori

La svolta in rosa di AIRO: Marta Mugelli alla presidenza

La volontà del nuovo corso dell'Associazione è cercare coinvolgere in modo ancora maggiore la ristorazione nei progetti, mettendo sempre l’olio extravergine di oliva al centro di esperienze nuove e originali

30 aprile 2024