La voce dei lettori

Il trattamento con boro post fioritura è utile all'allegagione?

Recenti studi hanno dimostrato che il boro viene traslocato rapidamente, in circa tre giorni dall'assorbimento, dalle foglie fino ai fiori o agli altri tessuti che abbisognano dell'elemento. E' sconsigliato fornire boro se non esiste un riconosciuto fabbisogno della pianta

29 maggio 2020 | T N

Buonasera,

è possibile eseguire il trattamento con boro anche dopo la fioritura?

Se sì, quando?

Cordiali saluti

Mauro M.

Gentile Sig. Mauro,

il boro dopo la piena fioritura dell'olivo è assolutamente inutile.

Questo microelemento migliora la fertilità del fiore aumentando la vitalità del polline. Questo si traduce in una maggiore fecondazione che dà luogo ad una produzione di frutti superiore.

E' quindi evidente che il boro va dato prima della piena fioritura dell'olivo.

Recenti studi hanno dimostrato che il boro viene traslocato rapidamente, in circa tre giorni dall'assorbimento, dalle foglie fino ai fiori o agli altri tessuti che abbisognano dell'elemento.

Per migliorare l'allegagione, quindi, il periodo limite per distribuire il boro va dall'inizio alla piena fioritura. In realtà è stato anche dimostrato che l'integrazione con boro fogliare può essere proficuamente distribuita a gennaio, con positivi effetti sulla produttività. Infatti il boro viene “immagazzinato” nelle radici per poi essere distribuito al momento del bisogno.

Ma l'olivo ha sempre bisogno di boro?

E' sconsigliato fornire boro se non esiste un riconosciuto fabbisogno della pianta.

Generalmente i sintomi di carenza sono una vistosa riduzione della produzione di fiori, eccessivo sviluppo di succhioni (sempre che non si sia operata una potatura intensa o un'eccessiva concimazione azotata) e creazione di germogli a rosetta.

E' altresì noto che l'olivo ha difficoltà a utilizzare il boro presente nel terreno quanto il pH è alcalino, generalmente superiore a 7. Ovviamente però la disponibilità di boro nel terreno può influire sulle dinamiche di assorbimento. Oltre a questo occorre ricordare che il boro è un microelemento, ovvero le dosi che possono manifestare un effetto positivo sono relativamente basse, quindi sarebbe opportuno anche un'analisi dell'acqua utilizzata per i trattamenti fitoterapici. Alcune acque di falda italiane sono naturalmente ricche di boro e pertanto la fertilizzazione fogliare, in microdosi, viene effettuata ogni volta eseguiamo un trattamento.

In caso di dubbio, poi, si può sempre eseguire una diagnostica fogliare. Campionando un certo numero di foglie (generalmente 200-400 grammi, ma è opportuno chiedere al laboratorio d'analisi) quando l'olivo è in stasi vegetativa (agosto o gennaio), il dato che emergerà farà capire se vi è una carenza dell'elemento, riscontrabile in caso di contenuto fogliare sotto i 14 ppm.

Speriamo di essere stati sufficientemente esaurienti.

Buon lavoro

R.T.

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