La voce dei lettori

L'OLIO CUORE E IL SALTO DELLE STACCIONATE. DOVE SONO I PRODUTTORI D'OLIO DI OLIVA?

Amarezze. Ci scrive il professor Giuseppe Caramia: "10 o 20 mila (fra grandi e piccoli) o forse più produttori di Olio d’Oliva Extra Vergine non sono capaci di trovare 1 o 2 Euro ciascuno per reperire qualcuno che, viste le qualità dell’olio d’oliva, faccia vedere che con l’Olio Extra Vergine d’Oliva, si può fare qualcosa di molto ma molto meglio..."

10 febbraio 2007 | T N

Caro Dr. Caricato,

ho letto la sua lettera relativa all’Olio Cuore e come sa ( e può trovare sul mio sito link esterno sotto la voce Bibliografia nel 2006 “L’olio extravergine d’oliva nell’infanzia. Alimento preventivo fra mito e scienza” che può scaricare e utilizzare come crede) condivido tutte le sue perplessità ed amarezze.

Ma le pongo una domanda e una riflessione.

La ditta che produce l’Olio Cuore è una sola e trova i soldi per “far saltare lo steccato” a qualcuno.

10.000 o 20.000 (fra grandi e piccoli) o forse più produttori di Olio d’Oliva Extra Vergine non sono capaci di trovare 1 o 2 Euro ciascuno per reperire qualcuno che, viste le qualità dell’olio d’oliva, faccia vedere che con l’Olio Extra Vergine d’Oliva, si può fare qualcosa di molto ma molto meglio e, di conseguenza, avere anche dei vantaggi per i produttori.

Forse non si vuole mettere mano al portamonete (non portafoglio) o non ci si vuole “abbassare” a fare della pubblicità o …….???

Purtroppo però è noto che: “la pubblicità è l’anima del commercio” per cui di conseguenza “chi è causa del suo mal pianga se stesso” .

Con stima e a presto

Prof. Giuseppe Caramia



Caro professor Caramia,
ha colto nel segno: i produttori d'olio di oliva ancora non capiscono di che risorsa dispongano, sottovalutandone la portata.
Non dico un euro o due, ma nemmeno un centesimo sarebbero disposti a spendere a favore della comunicazione, ma di una comunicazione efficace però.
Le associazioni o i consorzi nel frattempo si perdono in tutt'altre vie, che non conducono da nessuna parte.
Così c'è chi ne approfitta. Nel caso specifico dell'Olio Cuore non si tratta tanto di pubblicità e basta, con stravolgenti salti di staccionate - il che farebbe percepire solo la buona volontà da parte dell'azienda nel promuovere un prodotto e un marchio; tutto legittimo, sia chiaro - ma di pubblicità occulta e distorsiva, nel caso da me citato si tratta, visto che attraverso un opuscolo diffuso negli studi medici, si fa sapere al lettore-paziente che l'olio di semi di mais sia proprio necessario, riservando addirittura una priorità sull'olio extra vergine di oliva. Ecco, ciò che soprattutto ho denunciato è la comunicazione capziosa e distorsiva di un messaggio tutto da verificare. In questo caso il garante della pubblicità dovrebbe intervenire in modo autorevole e imporre dei limiti su quanto posa essere considerata pubblicità e quanto invece comunicazione scientifica.
Chissà cosa ci riserverà il futuro, mi auguro che nasca una nuova sensibilità.
Con altrettanta stima
Luigi Caricato

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