La voce dei lettori

NEL NOME DELL'OLIO. LA PASSIONE PRIMA DI TUTTO

Ci scrive Rosa Sarullo: "Nei problemi che lei affronta, nelle accuse che lei lancia e nelle lotte che lei affronta, mi ci ritrovo pienamente e lo sa perchè?"

27 gennaio 2007 | T N

Gentile dr. Caricato,
è da quando è uscito il primo numero del suo Teatro Naturale che la seguo con vera passione poichè vedo in lei non solamente l'esperto, il conoscitore o l'informatore ma quello che maggiormente ammiro è la passione, il coinvolgimento emotivo che mette negli articoli riguardanti il nostro meraviglioso prodotto, perchè è la stessa passione, lo stesso amore che provo anch'io per l'olio.

Nei problemi che lei affronta, nelle accuse che lei lancia e nelle lotte che lei affronta, mi ci ritrovo pienamente e lo sa perchè? perchè anch'io come lei vivo in questo ambiente, sono nata tra gli ulivi quelli che mio padre ha piantato con amore, cresciuto come figli e che oggi mi vengono estirpati per un campo sportivo polivalente in un paese di 1200 anime dove di bambini ne nascono 6-7 ogni anno, quando va bene, ed io mi sono ritrovata a piangere, non mi vergogno a dirlo, per la sorte dei miei ulivi.

Poi ho sposato un vero frantoiano, completando in questo modo la mia filiera conoscitiva sull'olio. Ho viaggiato in lungo ed in largo l'Italia e l'Europa, tra fiere, workshop, seminari, premi e concorsi e dopo un pò di anni penso di fare un bilancio: è solamente businnes, una fiera non ha mai aggiunto niente di più alla mia conoscenza, anzi mi è capitato di assaggiare oli difettati vincitori del primo premio, di conoscere componenti alcuni panel la cui esperienza ris
ultava molto vaga, ricevere inviti a partecipare ad un concorso ove si chiede di inviare campioni di olio filtrato, poichè sostengono che ha più durata nel tempo rispetto a quello non filtrato, per non dire di una signora che sosteneva in TV che" l'olio ha un fruttato leggero quando l'oliva è matura ed un fruttato intenso quando l'oliva è ancora verde". Se ne sentono di tutti i colori.

Ho avuto modo di constatare altresì che con i premi non vendi più bottiglie, ma devi conquistare la fiducia del cliente con la qualità e la serietà. Stasera, mi sto permettendo di rubarle un pò del suo tempo, perchè ho ricevuto un invito per l'appuntamento al Barilla Center di Parma, ove lei sarà relatore. Ho avuto l'avventura di parteciparvi anch'io lo scorso anno. Il programma era molto interessante e così siamo partiti alla volta di Parma, dalla Sicilia! L'organizzazione perfetta, tutto bello, belle ed eleganti persone, fiumi di parole, multinazionali, grandi nomi dell'INDUSTRIA olearia,
buyers (si scrive così?) annoiati, o con sorrisi a 32 denti, impazienti di sentire la descrizione del tuo prodotto, perchè dovevano correre a visitare Parma e dintorni, era tutto spesato dall'organizzazione, che per prima domanda ti chiedevano il prezzo altrimenti era inutile perdere tempo entrambi.

Che tristezza, e l'olio dov'era? il nostro OLIO quello extra vergine e non l'olio di oliva pubblicizzato in TV e sui giornali dall'Unione Europea. L'olio quello ottenuto dalle olive raccolte ancora a mano sui nostri maestosi alberi, quello che metti su una fetta di pane caldo o sulle nostre arance in insalata , quello che ancora spalmi sul bernoccolo che si è fatto il bambino cadendo per terra o quello che ha illuminato le notti dei nostri avi. Illustre sconosciuto.
E' stata un'esperienza negativa che mi ha solamente intristito perchè attorno a quell'olio girano grandi grandi numeri che nè io nè lei penso abbiamo. Per questo le suggerisco, di portare l'entusiasmo ma anche l'orgoglio di chi conosce bene questo prodotto e di non permettere che si faccia di tutta l'erba un fascio, ma di farne rispettare la vera identità ed unicità. Forse l'ho annoiata, ma avevo bisogno di parlare su queste cose non tutti capiscono o vogliono capire.
Auguri e saluti
Rosa Sarullo

P.S. ho partecipato all'iniziativa sulle malinconiche ampolline, però ho fatto l'amara scoperta in un ristorante che riempiva, magari con tanta pazienza, le bottiglie etichettate come la legge impone, ma con olio di tutt'altra provenienza, demolendo così l'immagine del produttore originario.

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