La voce dei lettori 02/11/2018

Uno sfogo e una denuncia, non tutto fila sempre liscio come l'olio

Anche nel mondo degli opinion leader del mondo olivicolo oelario c'è burrasca: "un progetto a cui tenevo tanto è stato divulgato, storpiato e banalizzato" afferma Piero Palanti, che denuncia: occorre "combattere molto di più non solo contro la mancanza di cultura dell’olio e il business dei grandi ma anche contro incomprensioni, e altro, nell’ambiente. "


Egregio Direttore,

avevo intenzioni bellicose per questo articolo, mi sentivo defraudato, derubato e tradito, un progetto a cui tenevo tanto è stato divulgato,storpiato e banalizzato: parole forti ma mi sembrava così.

Amo il mio lavoro e lo faccio con enormi sacrifici economici e famigliari (come tanti di noi) e, in previsione della difficile annata, avevo pensato di creare sinergie per fortificarci.

Ho proposto una collaborazione ad un concorso, gesto azzardato già in sé, il progetto era innovativo, bello, unire due realtà per il bene della filiera; l’idea era quella di evidenziare i sentori e, quindi, le cultivar italiane, non premiare un produttore soltanto ma una selezione per qualità e sentori che sarebbero finiti tutti insieme sul palco, sottobraccio e allo stesso livello di punteggio, un erbaceo, un pomodoro, una cicoria, una mandorla, un carciofo e un frutto di bosco per dare un segno di unione, di rinascita e di forza.

I vincitori sarebbero stati premiati con l’ingresso in guida, articoli, la traduzione in varie lingue delle loro schede, la promozione sui social e poi portati in una campagna di miniconsulenze alla ristorazione in tutta Italia per divulgare la diversità del nostro patrimonio olivicolo e sensibilizzare l’acquisto diretto dal produttore (qualsiasi legame con soggetti che speculano sui produttori svilisce un concorso).

Tre mesi di discussioni e, da bello, bellissimo, grazie è una idea magnifica … si sono interrotte le comunicazioni; dopo tante telefonate, la risposta alla mia insistente domanda: La facciamo o no questa collaborazione? è diventata : No, le forze in campo(?) non ritengono che i consumatori siano pronti a questo cambiamento. Accettabile, non sempre si riesce a collaborare. Gli interessi dei singoli sono difficili da convogliare in un fine comune. Sicuramente una occasione persa.

Salvo poi sabato 27 ottobre u.s. trovare parte del mio progetto pubblicato su questo giornale, esattamente riportato nel regolamento di un altro concorso, parola per parola, meccanismo compreso.

Che strano, il mio progetto e le mie parole sono arrivati qualche regione più su.

Vado su tutte le furie ma logicamente gli interlocutori interpellati negano.

Nelle migliore delle ipotesi c’è stata una leggerezza, imperdonabile! Un atto grave nonché una mancanza di professionalità e rispetto enorme.

Fortunatamente avevo già illustrato il mio progetto a vari giornalisti e produttori, compreso Lei direttore, con cui abbiamo discusso brevemente dei punti delicati.

Cosa fare? Si nega, quindi?

Spero che questo argomento porti qualcosa di positivo alla filiera olivicola vista l’annata difficoltosa per tutti.

Ringrazio i produttori che mi hanno chiamato, in particolare quei due che mi hanno chiesto quando mandare il loro olio credendo che si trattasse della mia guida (sembra che la via sia questa).

Continuerò a fare il mio lavoro consapevole di dover combattere molto di più non solo contro la mancanza di cultura dell’olio e il business dei grandi ma anche contro incomprensioni, e altro, nell’ambiente.

Un confronto diretto con la persona interessata, 1 ora e 34 minuti finite con grande disagio da parte mia, devo ammettere che ho esagerato, una serie impressionante di coincidenze e il suggerimento di qualcuno ha portato a questo malinteso.

I nostri percorsi sono assolutamente paralleli e ci hanno portato allo stesso risultato: valorizzare i “Fruttati” (i sentori dell’olio), e quindi le cultivar, è la chiave di volta per risollevare la filiera.
Ai produttori dico sinceramente che il consumatore è pronto, siamo noi comunicatori che manchiamo!

Il mio progetto lo porto avanti da solo.

Grazie direttore per avermi permesso questa mia precisazione personale, sono di quelle persone vecchio stampo che rispettano gli altri e quando sbaglio chiedo scusa ma non sopporto più le scorrettezze e le leggerezze.

Piero Palanti

di T N