La voce dei lettori

AGRICOLTURA ASSISTITA? IL DIBATTITO CONTINUA

Botta e risposta la scorsa settimana; una ulteriore precisazione

03 giugno 2006 | T N

Così la scorsa settimana: link esterno
Così questa settimana, Gianpaolo Paglia ad Alberto Grimelli:



La ringrazio per la sua risposta alla mia email a proposito del suo intervento.
Le assicuro che non mi scandalizzo tanto facilmente, e che però invece i benpensanti, almeno nel nostro Paese, si trovano schierati più spesso su posizioni simile alle sue.
Niente di grave, solo due visioni diverse, all'estremo, sul come risolvere gli stessi problemi. Lei ci dice che le protezioni non sono le sovvenzioni, io sono convinto che esse non solo siano tra le misure più forti, e più ingiuste di protezione perché si ritorcono sempre sul più debole, ma sopratutto rappresintino il male maggiore per l'agricoltura costretta così a mai crescere e mai diventare adulta.

La sig.ra Fischer Boel dice "non possiamo obbligare gli altri a produrre con i nostri standards". Giusto, anzi giustissimo dico io, non vorrei che fossimo noi "liberali" ad imporre qualcosa a qualcuno. Ma possiamo, anzi dobbiamo, impedire che vengano commercializzati da noi prodotti che non siano adeguati ai nostri standards, specialmente quando si tratti di standards sanitari. Lo fanno tutti i paesi, lo fanno gli USA: provi lei a vendere qualcosa negli USA che non sia consono ai loro standards, e vedrà come le si accumuleranno i containers ai moli di scarico, pronti a tornare a casa con la prima nave, a sue spese.

Vuoi il mio mercato? Vuoi vendere lo stesso prodotto a prezzi più bassi, in concorrenza con la nostra produzione (e a beneficio del consumatore, questo sconosciuto...)? Bene. Ma che il prodotto sia lo stesso, e non qualcosa di simile. Questo si potrebbe, si dovrebbe fare.
Quanto poi alla promozione dei prodotti nostri, lei dice che la strada è stata imboccata? Cosa mi dice del fatto che del bilancio comunitario per l'OCM vino, di circa 1200 milioni di euro, circa 20 milioni (VENTI ha letto bene, non manca uno zero) siano destinati alla promozione, ed il restante montante a misure di sovvenzione pura come gli aiuti all'arricchimento e alla distillazione (spero persino per gli stessi vini).

L'effetto, come recentemente riportato in un rapporto indipendente commissionato dalla UE, è stato quello di continuare a mantenere per anni produzioni senza mercato, che avrebbero dovuto cessare da molto tempo, senza raggiungere gli obiettivi (per me anch'essi sbagliati) di controllo dell'offerta. Risultato: miliardi di euro gettati al vento per le sovvenzioni = zero effetto. Promozione, zero anche questa.
Colgo l'occasione per porgerele i miei più cordiali saluti

Gianpaolo Paglia
Az. Agr. Poggio Argentiera

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