La voce dei lettori
In Svizzera non si sequestrano gli oli d'oliva con difetti organolettici
Il Paese elvetico non tutela i consumatori, ignorando il panel test e affidandosi solo alle analisi chimiche. L'accusa di Silvan Brun dell'International Olive Foundation, che spiega come così si violi il regolamento alimentare svizzero 817.022.17
29 giugno 2018 | T N
Spett. Teatro Naturale,
siamo lieti di inviare la lettera di reazione della IOF – International Olive Foundation sui risultati recentemente pubblicati del controllo da parte delle autorità alimentari svizzere di 49 campioni di olio d'oliva, analizzati mediante analisi chimica.
La IOF è estremamente delusa dalle conclusioni delle autorità svizzere.
La IOF sottolinea che le politiche di sicurezza alimentare dei cantoni di Zurigo, Ginevra, Turgovia e Lucerna hanno completamente trascurato l'analisi sensoriale nella loro campagna di controllo, sebbene il regolamento alimentare svizzero 817.022.17 specifichi e richieda l'analisi sensoriale in conformità con il regolamento UE 2568/91 e le sue ultime modifiche.
La IOF ritiene pertanto che la conclusione delle autorità alimentari svizzere "secondo cui il sospetto generale che l'olio extra vergine di oliva sia contraffatto non è appropriato" sia affrettata e forse anche completamente errata.
La IOF esige ora una rettifica ufficiale e pubblica dei fatti da parte delle autorità, secondo cui gli oli d'oliva analizzati non sono stati sottoposti ad analisi sensoriale e pertanto qualsiasi conclusione finale relativa alla qualità dell'olio d'oliva è inopportuna.
L'inosservanza delle disposizioni di legge in materia di olio d'oliva sembra essere comune per le autorità svizzere preposte all'applicazione della legge: il presidente dei chimici dei Cantoni, il Dr. Otmar Deflorin, ha recentemente dichiarato alla famosa rivista per i consumatori Beobachter ( https://www.beobachter.ch/ernahrung/lebensmittel/olivenol-der-billige-trick-mit-extra-vergine) che le autorità svizzere di contrasto si concentrano maggiormente sull'analisi chimica dell'olio d'oliva, ma non sul test sensoriale. Egli ha giustificato il suo punto di vista affermando che le autorità non effettuano analisi sensoriali né per il vino Porto né per l'aceto balsamico. Egli ha inoltre dichiarato che non avrebbe mai fatto ritirare dal mercato gli oli d'oliva a causa di un risultato negativo dell'analisi sensoriale.
Con queste affermazioni il Dr. Deflorin dimostra di non essere disposto a proteggere i consumatori svizzeri dalle frodi nel settore dell'olio d'oliva. La IOF non può e non intende accettarlo. Per questo motivo la IOF cerca di organizzare un incontro con tutti i chimici dei Cantoni per discutere di un'adeguata applicazione della legge.
Cordiali saluti
Silvan Brun
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