La voce dei lettori

5 / BASTA CON IL TEMA OLIO & SALUTE? STRATEGIE DA ADOTTARE

Ci scrive Mario De Angelis: "da qualche tempo debbo constatare la esistenza di una categoria di persone definite opinioniste... riconosco i miei limiti, ma nel leggere la nota del Sig. Luigi Tega, debbo ammettere che non ho proprio capito cosa abbia voluto dire e concludere nella sua nota..."

20 maggio 2006 | T N

Gentilissimo dott. Luigi Caricato,

da qualche tempo debbo constatare la esistenza di una categoria di persone definite “opinioniste”, cioè coloro che in alcune trasmissioni televisive (per fortuna in poche!!), sui giornali oppure utilizzando altri mezzi di comunicazione esprimono la propria opinione. Secondo l’art. 21 della Costituzione Italiana (sarà modificato??), ciascuno ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione del pensiero. Stante ciò, anche io mi autorizzo in modo autonomo ad iscrivermi alla suddetta categoria di persone e per questo invio un mio pensiero.

Innanzitutto faccio presente che riconosco i miei limiti, ma nel leggere la nota del Sig. Luigi Tega, debbo ammettere che non ho proprio capito cosa abbia voluto dire e concludere nella sua nota. Occorre riconoscere però che è stata una ottima lezione sulla pubblicità e marketing di un prodotto con diversi esempi esplicativi e richiami al Suo bravo Professore di marketing.

Quando dice che “risorse, cervelli, studiosi di marketing e di comunicazione, pubblicitari, di altissima qualità, andrebbero coinvolti nell’espletare strategie ben più articolate in cui l’aspetto salutistico deve rappresentare un supporto non determinante della strategia stessa” debbo rispondere che esso è un tassello importante di un più grande mosaico.

Al Convegno di Città S.Angelo, non si è voluto pubblicizzare l’olio extra vergine di oliva, né salvare il comparto con i tocoferoli, lo squalene o altri costituenti minori dell’olio stesso, bensì si è voluto evidenziare, quella piccola parte dell’olio che fa bene alla salute del consumatore. In definitiva non si è voluto fare marketing e/o pubblicizzare l’olio per venderne di più, ma comunicare e chiarire i risultati aggiornati dello studio dei costituenti minori del condimento/alimento olio.

Se i ricercatori fanno a gara ad utilizzare termini più tecnici e specifici, se la comunicazione dei benefici dell’olio di oliva è noiosa e se, infine, il Sig. Tega si domanda “chi se ne frega oggi di cosa mi succederà tra 30 anni” facendo anche un riferimento “alle sigarette che creano un danno a lungo termine e quindi….. irrilevante”, io vorrei, invece, invitarlo a trascorrere una serata di maggio a Città S.Angelo allo scopo di assaporare pane “casereccio”, olio extravergine di oliva, formaggio pecorino, fave fresche ed una bottiglia di buon vino Montepulciano d’Abruzzo. Durante il pasto, solo al Sig. Tega, sostituirei l’olio extra vergine di oliva con un olio cuore in modo da fargli saltare la staccionata e, principalmente, per vedere il cambiamento dell’espressione del suo volto.

Al termine della sua nota, il Sig. Tega elogia chi ha saputo ben fare una pubblicità di un prodotto (burro, passata di pomodoro) e condanna l’olio extra vergine di oliva

“a qualcosa che è spento ed a cui occorre dare luce e questo si fa investendo in immagine comunicazione, coinvolgendo ed ovviamente pagando, esperti di marketing, pubblicitari ecc, rinunciando a qualche convegno e reperire risorse da destinare in quella direzione” .

Peccato! Alcuni esperti in pubblicità sono stati condannati di recente.

Concludo invitando il Sig. Tega al prossimo convegno, già programmato per il 2007, sempre a Città S.Angelo ed in quella occasione potrà formulare la Sua strategia da adottare allo scopo di far conoscere al pubblico interessato, ciò che i ricercatori hanno da comunicare e questo per non dire “ecco altri 15-20.000 € che se ne vanno, in un convegno ineccepibile che spiegherà che consumare olio fa bene e poi??”.

Molti cordiali saluti.
Mario De Angelis

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