La voce dei lettori 20/01/2017

Gestire la potatura degli olivi, è anche questione di varietà

Dai 20 alberi al giorno, per Frantoio e Leccino, fino ai 60 del Maurino. L'esperienza di Gian Felice Cesaretti nella potatura, per coniugare valore estetico, paesaggistico con la giusta economicità di mantenimento dell'oliveto


Spett. Redazione,
Mi interesso della potatura degli ulivi che ho in San Colombano, provincia di Lucca, zona collinare sottostante Le Pizzorne, ad un altezza tra 50 e i 100 mt. s.m.
Tra le varietà ho un certo numero di olivi Maurini dell'età di circa 60-80 anni, di dimensioni piuttosto grandi che arrivano anche circa a 5 mt. di altezza, e che, al pari dei Leccini, nelle zone basse della mia proprietà vivono e producono molto meglio dei Frantoiani.

Ma quello che voglio evidenziare è come la potatura di queste piante di Maurino sia molto semplice e rapida, in quanto hanno bisogno solo di togliere le pochissime talle che producono di troppo all'interno della pianta e di eliminare qualche rametto che scappa all'esterno dall'ambito della chioma, oltre che ad abbassarli, quando e come si vuole.
Premetto che poto sia con la scala che con l'ausilio di un piccolo cestello applicato al terzo punto di forza del trattore, con comandi sul cestello stesso, che arriva con piattaforma a 3 metri (quindi si pota agevolmente oltre i 5 metri) cestello col quale sono in grado di entrare anche da sotto dentro alla chioma dell'olivo, e quindi (con questo cestello) non ho problemi di sicurezza, neppure per la raccolta che si fa comunque bene anche da terra con la prolunga delle manine pneumatiche).
Senza considerare che il maurino si pota benissimo anche da terra con le forbici pneumatiche su asta, proprio in virtù dei pochi tagli da effettuare. 

Il tempo della potatura di una pianta di grandi dimensioni di ulivo Maurino, effettuata personalmente dal sottoscritto con le forbici elettriche, sia da terra che col cestello, oppure salendo sulla scala o sull'ulivo, non supera i 5-10 minuti, a dir tanto.
I tempi possono essere anche minori con la scala o da terra.
La potatura dell'olivo Maurino da me praticata, è annuale e rispetta in pieno la forma del vaso classico, che, per me, è la  miglior forma di potatura dal punto di vista estetico-paesaggistico, rispettando i criteri tradizionale della zona.
Devo infatti precisare che i miei uliveti sono inseriti in una proprietà di circa 30 ettari tutti circostanti la villa dove abito: la zona è quella delle ville Lucchesi, lato nord del Comune di Capannori e le varietà sono quelle tipiche della Lucchesia e cioè  Frantoiani, Leccini e Maurini, con qualche Pendolino.

Leggo con interesse molte pubblicazioni in materia di potatura, nelle quali, anche se molto pregevoli, non sono riuscito a trovare punti in cui si evidenzino le differenze di potatura tra le varietà suddette, che pure per me ci sono.

Infatti i Frantoiani producono molti succhioni o talle, specie con la potatura tradizionale, fatta dai potatori della zona, anche perchè è una potatura troppo forte, ma comunque, anche a potarli poco, la tendenza alla proliferazione delle talle rimane. Inoltre  la vigoria dei frantoiani porta ad un eccessivo intreccio anche dei rametti produttivi, a Lucca detti pendane, che vanno diradati con notevole perdita di tempo.
Analogo discorso vale per i Leccini anche se in tono minore: l'olivo Leccino produce meno talle del Frantoiano per quanto riguarda la produzione delle talle, ma anche lui bisogno di essere  "schiarito", quasi come il Frantoiano, cioè ne va diradata (ad entrambi) la chioma nella parte produttiva.
In ogni caso, anche a fare le potature più leggere possibili, (il che è più che consigliabile, se si vuole evitare un eccessivo proliferarsi delle talle) i tempi della potatura sia dell'olivo Frantoiano che dell'olivo Leccino, sono di molto superiore rispetto ai tempi di potatura dell'olivo Maurino.
Per piante di grandi dimensioni  occorrono infatti non più di 5 minuti per l'olivo Maurino, circa 15-20 minuti per l'olivo Leccino, 20-25 minuti per l'olivo Frantoiano.

Naturalmente parlo di buone potature annuali che rispettino la forma del vaso classico e non delle potature fatte con la motosega ogni tot anni!

Mi interessa molto pertanto sapere se queste mie considerazioni intorno alla potatura dell'olivo Maurino trovino riscontro anche in altre esperienze riportate in letteratura specialistica, visto che per me la potatura del Maurino è molto più semplice e veloce della potatura del Leccino e soprattutto del Frantoiano.
Vogliono concludere facendo presente che alcuni potatori professionali abbastanza esperti mi hanno, qualche anno fa, potato alcuni olivi Maurini, prima che io potessi intervenire, come fossero Leccini o Frantoiani, e me li hanno praticamente rovinati per qualche anno.
Il Maurino in definitiva non solo si può non potare o quasi, ma direi che non si deve potare più di tanto: bastano infatti pochi colpi di forbici ogni anno per tenerlo a posto.

Queste considerazioni sono a mio giudizio  interessanti perchè con la varietà dell'olivo Maurino si riesce a coniugare il valore paesaggistico dell'uliveto ben potato con una spesa abbastanza modesta, potendosi potare molti olivi Maurini in un giorno (fino a 50-60 al giorno ben potati, contro i circa 15-20 Frantoiani o Leccini).
Il rapporto nella tempistica è infatti a mio giudizio circa 1 a 3 o 4. 

Naturalmente parlo delle potature classiche con le forbici che rispettino la forma a vaso classico dell'olivo, annuali e non delle varie potature approssimative che ora vengono suggerite perchè più economiche.
A mio giudizio quindi l'olivo Maurino consente di coniugare una bella potatura con una potatura veloce molto più della altre varietà.
Insomma: col Maurino si rispettano insieme i canoni estetici e quelli economici
Naturalmente prescindo dalle valutazione sulla produttività del Maurino, che in zone di bassa collina produce comunque molto di più del Frantoiano e dalle valutazioni sulla qualità dell'olio, che peraltro è ottima ed incontra a volte secondo i gusti, anche più del Frantoiano.
Attendo di conoscere il Vostro gradito parere e porgo cordiali saluti.

Avv. Gian Felice Cesaretti

Gentile Avv. Cesaretti,
pubblichiamo volentieri la sua testimonianza, che ci dà modo di aprire anche una finestra su varietà poco considerate oppure relegate, come nel caso del Maurino, al ruolo di impollinatori.
E' evidente che ogni varietà di olivo, in ragione del portamento e della vigoria, ha necessità di avere una propria tipologia di potatura. Anche la suscettibilità ad alcune patologie va considerata, come la tolleranza a salinità o stress idrico.
Il Frantoio è una pianta a portamento espanso, abbastanza vigorosa. E' evidente che, più si tenderà a darle un aspetto compatto, più saranno necessari interventi cesori. Il Frantoio è suscettibile a rogna e occhio di pavone, così rendendo necessaria una buona areazione interna. Viceversa non è sempre necessario potare i rami produttivi, anche se intrecciati, così togliendo superficie fogliare. Sarà sufficiente intervenire sui rami interni, esauriti.
Il Leccino è ugualmente una pianta a portamento abbastanza espanso, vigorosa. Tende a produrre un'abbondante vegetazione, spesso ancor più del Frantoio. Anche in questo caso un'eccessiva potatura può indurre un rigoglio vegetativo indesiderato. Al contrario del Frantoio è molto più tollerante a rogna e occhio di pavone, quindi sarà possibile lasciare una maggiore densità di chioma senza conseguenze
Il Maurino è una varietà a portamento compatto, poco vigorosa. Sono quindi necessari meno interventi cesori se si vuol mantenere l'olivo “in ordine”. E' però sensibile all'occhio di pavone e alla rogna, necessitando di una buona areazione interna. E' anche più sensibile del Frantoio, e molto più del Leccino, allo stress idrico, oltre ad avere, normalmente, una maturazione anticipata rispetto alle altre due varietà.
Non è poi solo questione di varietà ma anche di condizioni pedologiche e climatiche del luogo dove insiste l'oliveto. Fattori che hanno notevole importanza sulle condizioni vegeto-produttive delle varie cultivar.
Tralasciando ogni considerazione sulla potatura estetica, di fatto ormai impossibile per impianti produttivi gestiti a livello imprenditoriale, possiamo affermare, sulla base dell'esperienza di molti potatori che anche per Leccino e Frantoio, se ben condotti, è possibile arrivare a una potatura da terra per un tempo di circa 10 minuti ad albero. Tutto sta ad aver instaurato un giusto equilibrio aereo-radicale e vegeto-produttivo.
I manuali, così come le pubblicazioni tecnico-scientifiche, forniscono degli indirizzi che si devono poi calare nella specifica realtà, poiché quello che lei afferma per il suo oliveto potrebbe non essere più vero a 30-50 km di distanza.
Cordiali saluti

Alberto Grimelli

di T N

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