La voce dei lettori
CONTRO LE AMPOLLE / 46. I RISTORATORI NON VOGLIONO SENTIRE
Ci scrive Pietro Brighella: dalla volontà di trovare un metodo di conservazione del prodotto che lasciasse pressochè intatte le proprietà organolettiche dell'olio, sono finito col portare avanti un progetto di conservazione dell'olio extra vergine in confezioni monodose
18 febbraio 2006 | T N
Spett.le Redazione del Teatro Naturale,
a scrivervi è un ragazzo di 27 anni con la passione per l'olio di oliva e la capacità di quest'ultimo di esaltare i profumi della tavola.
Mi chiamo Pietro Brighella, oggi nell'edizione delle 13.00 del TG5 ho ascoltato la bella notizia della proposta di legge sul divieto di utilizzo delle ampolle nei ristoranti; immediatamente mi sono messo su internet per avere più informazioni, ed eccomi qua!
Vi chiederete come mai tutto questo interesse. Ebbene io ho fatto degli investimenti che mi riportano a questo discorso, pur avendo fatto un ragionamento diverso.
Vivo nella provincia di Chieti, nelle campagne abruzzesi, posto ricchissimo di ulivi, oli e frantoi. La mia passione per questo prodotto inizia da piccino quando mio padre, nei periodi di raccolta, tornava a casa con la prima bottiglia di olio. Immediatamente scattavano: fuoco, brace, pane ed olio "novello". Questo per giorni e giorni, i profumi ed il sapore fruttato del prodotto mi esaltava il palato. Di qui la volontà di trovare un metodo di conservazione del prodotto che lasciasse pressochè intatte le proprietà organolettiche dell'olio: sono finito col portare avanti un progetto di conservazione dell'olio extra vergine in confezioni monodose!!
Sono contentissimo del risultato, con l'ottimizzazione dei materiali utilizzati per le bustine, un'attenta selezione degli oli, l'aprire ogni singola bustina è come assaporare un olio prodotto da olive appena frante.
Meno contento per la distribuzione. I ristoratori non vogliono apprezzare soluzioni alternative all'ampolla, pur proponendo il prodotto di qualità elevata e a prezzi molto bassi.
Come pensare di vincere una lotta (di qualità , igiene, conservazione, valorizzazione del prodotto...) se proprio molti ristoratori non lasciano spazio a queste iniziative, a mio avviso valide?
Grazie
Pietro Brighella
La bottega del gusto
Caro Brighella,
le può apparire strano, ma i ristoratori rappresentano purtroppo una categoria difficile, poco sensibile alle innovazioni; e questo nonostante vi siano alcuni di loro fin troppo vip, fin troppo vezzeggiati e osannati dai media. La realtà è tragica, e l'esempio delle ampolle ne è la prova. Giungere al 2006 e tentare in tutti i modi di convincerli che l'olio non va presentato nelle boccettine è veramente grave, segno di un settore tutto fumo e niente arrosto. E' giunta l'ora di pretendere qualcosa da questa categoria professionale poco incline ad avere un rapporto alla pari con chi la materia prima la produce.
La ringrazio per la sua preziosa testimonianza, segno evidente di come il mondo della ristorazione sia in una posizione fortemente arretrata sul piano culturale.
Sul futuro nutro dei forti dubbi.
Luigi Caricato
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