La voce dei lettori

OLIO DI OLIVA. VENDITE SOTTOCOSTO PRESSO LA GDO

Ci scrive Mario Massini: "Questo fenomeno suscita forti preoccupazioni e delinea esplicite operazioni di concorrenza sleale che ignorano completamente gli attuali dispositivi di legge"

11 febbraio 2006 | T N

Da diversi mesi, presso i punti vendita dei principali gruppi appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata, è in atto una politica di vendita di olio di oliva ed extra vergine di oliva a prezzi inconcepibilmente più bassi rispetto a quelli del mercato reale.

In passato, la forbice dei prezzi esistente tra prodotto italiano ed altri di provenienza mediterranea, principalmente Spagna, permetteva di trovare oli decisamente più economici di quelli nazionali. Oggi il mercato offre uno scenario notevolmente diverso: le quotazioni degli oli spagnoli, notoriamente di bassa qualità, hanno quasi raggiunto quelle dei prodotti italiani, qualitativamente assai migliori, che avrebbero potuto recuperare significative quote di mercato, ed invece sugli scaffali della GDO (es. IPERCOOP) chiunque può acquistare olio di oliva a euro 2,25/lt. ed olio extra vergine di oliva a euro 2,37/lt, di chiara provenienza spagnola, praticamente con un sottocosto di circa il 50%.

Questo fenomeno suscita forti preoccupazioni e delinea esplicite operazioni di concorrenza sleale che ignorano completamente gli attuali dispositivi di legge.
Gli obblighi previsti dal D.L. 31/3/1998 n. 114 e dal D.P.R. 6/4/2001 n. 218 sono completamente disattesi nella più totale inerzia dei competenti organi di controllo.

Gli oli venduti sottocosto, sono regolarmente collocati sugli scaffali senza nessuna distinzione o segnalazione e senza nessun elemento di informazione per il consumatore, né che si tratta di sottocosto, né dei quantitativi disponibili per ciascuna referenza, né del periodo temporale di vendita.

Questa situazione, contribuisce a creare forti turbative di mercato con significative conseguenze a danno principalmente delle aziende piccole e medio/piccole, nonché della credibilità dell’intero settore.
Piccoli confezionatori e produttori vedono assottigliarsi, di giorno in giorno, la propria clientela, con ripercussioni sul piano economico ed occupazionale.
Dettaglianti, panificatori, ristoratori, gastronomie ecc. si rivolgono direttamente alla GDO, dove acquistano senza fatturazione ed alimentano un “sommerso” fatto di cifre sempre più significative.

È assolutamente necessario, che le competenti Amministrazioni intervengano quanto prima per sanzionare severamente il mancato rispetto della vigente normativa in materia di sottocosto e vendite promozionali, al fine di ristabilire il rispetto delle regole di una concorrenza leale in un sereno equilibrio di mercato.

Mario Massini


Grazie per la preziosa testimonianza. E' un argomento già trattato e su cui però ritorneremo con un'inchiesta dettagliata
La Redazione

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