La voce dei lettori 04/09/2015

Tappo antirabbocco nei ristoranti: no comment

Tappo antirabbocco nei ristoranti: no comment

Due foto, inviateci da Rocco Mastrodicasa, sintetizzano meglio di tante parole la sensibilità dei ristoratori sul tema e lo stato dell'arte sull'applicazione della legge sul tappo antirabbocco in Italia


Buongiorno,

questo è quello che vediamo nei ristoranti......hanno anche il coraggio di scrivere sul tappo... tappo antirabbocco... non ci sono commenti da fare.

Rocco Mastrodicasa

Buongiorno Sig. Mastrodicasa,

effettivamente le due foto che ci ha inviato sono sconsolanti.

Vale a poco anche affermare che il ristoratore in questione è sanzionabile ai sensi dell'articolo 18 della legge 161 del 30 ottobre 2014 con una multa fino a 8000 euro.
Nella circolare comune tra Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero delle politiche agricole del 15 dicembre 2014, si legge infatti che il tappo antirabbocco deve. “risultare saldamente vincolato al collo della bottiglia o in generale del recipiente, in modo tale da non essere possibile la sua asportazione con un mero intervento manuale ovvero senza mostrare, in caso di avvenuta effrazione, l'alterazione del dispositivo dosatore e/o degli elementi che lo rendono solidale con il contenitore, ovvero segni evidenti della manomissione, facilmente rilevabili all'esame visivo del controllore o dell'utilizzatore.”
In questo caso la manomissione è lampante e pertanto il ristoratore è sanzionabile.

Ma chi effettua i controlli e chi eleva le sanzioni?
A quanto mi risulta da discrete indagini, l'Icqrf non ha avviato alcun controllo nazionale a campione sull'adozione del tappo antirabbocco. La Repressione frodi è l'unica autorità amministrativa a carattere nazionale che ha la capacità e i mezzi, se volesse, per eseguire simili indagini a tappeto.
Sono stato informato che qualche multa, sporadica, è stata elevata da autorità di polizia varie. Generalmente si tratta di una sanzione in aggiunta ad altre, di solito, per ben più gravi irregolarità.

E' un vecchio vizio italiano. La legge c'è ma manca poi chi vuole e può farla applicare. Di fronte a questo vizio, tipicamente nazionale, accade che, tutto ad un tratto, ci si svegli e si comincino poi, magari tra qualche anno, a elevare sanzioni in maniera diffusa e massiccia. Di fronte a prassi ormai consolidate, e mai contestate, è chiaro che chi subisce la multa la sentirà come un sopruso, anche se è legge dello Stato da molto tempo.

E' noto che le associazioni di categoria dei ristoratori e dei pubblici esercenti hanno opposto la più strenua resistenza all'introduzione del tappo antirabbocco. Allo stesso modo opposero resistenza quando vietarono l'utilizzo di zucchero sfuso nei bar, introducendo l'obbligo dell'utilizzo delle sole bustine. Le zuccheriere sono tornate sui banconi dei bar, le ampolle dell'olio non sono mai sparite.

Purtroppo in mancanza di controlli, e sanzioni, torna a dominare lo spirito tendenzialmente anarchico e “di arrangiarsi” dell'italiano medio. Quando, però, la legge viene fatta scrupolosamente osservare, vedi il caso delle cinture di sicurezza o del fumo nei ristoranti, nessuno eccepisce e tutti si adeguano.
Occorrono più controlli, ma c'è la volontà di farli?

Cordiali saluti

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 3

Luigi Tega
Luigi Tega
09 settembre 2015 ore 12:04

Complimenti al sig Aymerich Emanuele che non alimenta questo clima da caccia alle streghe insopportabile.

Confermo che a prima vista sembrerebbe una botta eccessiva di mandrino.
D'altronde un ristoratore furbetto si cautelerebbe acquistando un centinaio di tappi ( circa 5/6 Euro) e nel caso, togliendo il versatore con un coltellino, qualcosa dovesse andare storto storto potrebbe manualmente inserire il versatore integro e nessuno si accorgerebbe di nulla.
Insomma, il tappo è talmente danneggiato da far presumere la buona fede del ristoratore.

pongo un ultimo quesito, se il sig Emanuele avesse ragione e se a questo ristoratore fosse fatta una sanzione di € 8000 , come potrebbe il ristoratore difendersi?

Sergio Enrietta
Sergio Enrietta
05 settembre 2015 ore 14:54

Già, cosa constata anche nel mio piccolo, la percentuale di difettosità risultante dalla differenza di diametro dell'imbocco delle bottiglie è elevata e ci porta a un altro problema, quello della non standardizzazione almeno dei colli di bottiglia.

Anche con i tappi DOP ho avuto spiacevoli sorprese, capita che alcune colino all'esterno dopo pochi versamenti.
Una cosa oltremodo sgradevole sopratutto se molto si è fatto per avere un prodotto ineccepibile.

Insomma una eccellente bruschetta passa anche dalla vetreria.

Emanuele Aymerich
Emanuele Aymerich
05 settembre 2015 ore 02:21

non sarei così sicuro che si tratta di un effrazione. Uno dei grandi problemi di questa legge è che non ha stabilito delle misure standard pertanto le bottiglie, anche se apparentemente identiche, sono tutte diverse nelle misure interne del collo passando da una vetreria all'altra, quest comporta che ci sono tappi che riescono a entrare in certe bottiglie e in altre no oppure tappi che per essere adatti a tutte addirittura su certe ballano e si riescono a sfilare. Ovviamente tappi del tipo in foto, cioè un adattamento all'antirabbocco del classico 31,5 di uso comune, non possono essere prodotti dalle fabbriche in tante varianti quante sono le vetrerie quindi spesso ci sono problemi, merce resa perché incompatibile o difficoltà di taratura della tappatrice e del mandrino, questo causa a volte che il tappo venga rotto in fase di imbottigliamento da una eccessiva pressione ma purtroppo l'imbottigliatore non se ne può accorgere se non riaprendo la bottiglia ma siccome romperebbe il sigillo può solo fare controlli a campione e sperare. Deduco dal tipo di danno in foto (per esperienza personale quotidiana di confezionatore e perché oramai riconosco quei tappi al volo avendo combattuto per provarli tutti e riuscire a usarli e accoppiarli alle bottiglie compatibili), che visibilmente ha danneggiato la corona del versatore che invece non aveva assolutamente bisogno di essere distrutta per fare l'effrazione, sembrerebbe appunto una botta di mandrino che ha schiacciato tutto facendo finire la bilia nel fondo della bottiglia. Il ristoratore avrebbe dovuto restituire la bottiglia al fornitore e farsela cambiare, ma potrebbe anche non averci fatto caso, se fosse stato in malafede avrebbe eliminato del tutto le parti rotte e antiestetiche. Io credo che molta gente non ha ancora capito le difficoltà che ha causato questa legge ai piccoli confezionatori, ma vi dico solo che il mio grossista di settore non ne può più e vorrebbe smettere di vendere tappi. L'alternativa è il tappo DOP ma costa troppo e pure la bottiglia specifica costa salata, per non parlare dei costosissimi adattamenti della linea automatica non giustificabili per i piccoli confezionatori. Io attualmente ho quasi rinunciato e faccio solo un unico formato con il tappo antirabbocco, se il ristoratore lo vuole bene, se no che compri da altri, non posso diventare scemo ogni volta che cambio pallet di bottiglie o scatola di tappi perché il grossista ha cambiato fornitori oppure perché questi hanno cambiato le specifiche, o avere l'incubo che succeda quello che si vede in questa foto. Comunque il problema non si pone molto visto che il 90% dei ristoranti che conosco non usano il tappo antirabocco e spesso hanno addirittura le ampolle.