La voce dei lettori
Comprare olio d'oliva sfuso, imbottigliarlo e venderlo con propria etichetta. Quali obblighi?
Due domande molto simili da Andrea Serrilli e Rocco Amone. Scoppia la moda di offrire un prodotto con il proprio marchio ma non sempre conviene per gli adempimenti burocratici sottostanti. Un passo da valutare con attenzione
31 luglio 2015 | T N
Buonasera,
vi scrivo per porvi una domanda: se un ristoratore compra dell'olio sfuso per imbottigliarlo con la propria etichetta e somministrarlo ai propri clienti, quali sono gli adempimenti che deve ottemperare?
Sicuro di un vostro riscontro invio cordiali saluti
Andrea Serrilli
Buongiorno,
non so se scrivo nella giusta sezione ma ho trovato il vostro sito navigando in cerca di informazioni su internet. Sarei intenzionato ad acquistare olio presso un frantoio per poi imbottigliarlo e rivenderlo con la mia etichetta. Premetto che parto da zero ma ho diversi contatti interessati all'acquisto, vorrei quindi sapere norme e procedure per iniziare questa attività.
Grazie
Cordiali Saluti
Rocco Amone
La fiducia è l'elemento fondamentale del mercato del Terzo Millennio e del rapporto con i consumatori. Attenzione alla qualità e maggiore consapevolezza nell'acquisto, fondamentale il rapporto umano fornitore-cliente. E' così che è scoppiata ma brand-mania, ovvero la volontà di imbottigliare e vendere con proprio marchio.
I due esempi citati dai nostri lettori sono una testimonianza di questa positiva effervescenza. Ma non sempre si sa a cosa si va incontro, burocraticamente parlando.
Tralasceremo ogni indicazione di carattere fiscale, come l'apertura di partita Iva e l'emissione di scontrini/fatture, per concentrarci invece sull'aspetto operativo.
Innanzitutto occorre avere a disposizione dei locali a norma, ovvero rispondenti a requisiti igenico-sanitari: essenzialmente pavimenti e pareti lavabili, locale areato e privo di pericoli di inquinamento per il cibo. A questo punto occorrerà registrarsi come Osa, ovvero come operatore alimentare, presso la competente Asl, attraverso la procedura denominata Scia, con la compilazione della relativa modulistica e allegando la planimetria dei locali.
Occorrerà anche rispettare tutta la normativa in materia igenico sanitaria sui prodotti agricoli, nota come Pacchetto Qualità UE.
Nel caso del ristorante citato dal Sig. Serrilli, i locali possono essere benissimo quelli della cucina, ma dovrà ugualmente presentare la Scia per aggiungere l'attività di imbottigliamento dell'olio.
Dal momento in cui si compra il primo litro di olio sfuso scatta l'obbligo di iscriversi al portale Sian per il registro di carico/scarico dell'olio. Si è infatti, a tutti gli effetti, degli imbottigliatori e si dovrà procedere alla registrazione dell'olio in carico, dell'operazione di imbottigliamento e di quelle di vendita entro il sesto giorno dall'effettuazione dell'operazione, come stabilito dalla legge.
Tutto questo carico burocratico può essere alleggerito facendo imbottigliare l'olio direttamente dal fornitore di extra vergine, ma con propria etichetta. Ai sensi del nuovo regolamento comunitario 1169/2011 non sarà più necessario indicare in etichetta “confezionato presso...” ma può essere semplicemente indicato, senza farlo precedere da alcuna indicazione, solo il nome del responsabile del prodotto, con relativo indirizzo. Ovvero, nei casi specifici, il nome del ristorante o della ditta individuale aperta a scopo di commercializzazione dell'olio. Prendendo in carico già olio imbottigliato, non sarà più necessario neanche iscriversi al portale Sian, né compiere le registrazioni di carico/scarico.
Ricordiamo, in ogni caso, che indicando il proprio nome in etichetta si diventa, anche legalmente, responsabili del prodotto, ovvero della rispondenza alle caratteristiche chimico-fisiche e a quanto genericamente dichiarato in etichetta.
Cordiali saluti
Redazione tecnica Teatro Naturale
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