La voce dei lettori 31/10/2014

Conad punta nel vivo: non corrisponde al vero l'immagine di “aguzzini”

Conad punta nel vivo: non corrisponde al vero l'immagine di “aguzzini”

“Nessuna normativa è stata infranta” e “i prezzi, purtroppo, oramai vengono determinati solo dal mercato” scrive Michele Simonetti dell'Ufficio stampa di PAC 2000A-Conad. La qualità paga o non paga?


Egr. Direttore dott. Grimelli,

mio malgrado, mi trovo costretto a scriverLe questa mail per esporle alcune precisazioni in merito al Suo articolo “La qualità non vende…..” pubblicato sul sito Teatro Naturale.

Innanzi tutto trovo davvero sgradevole riportare frasi di terze persone, come quella del presidente di Coop Italia Marco Pedroni, magari espresse in tutt’altro contesto, per adombrare dubbi sulla qualità del prodotto da noi proposto. Il riferimento alla scarsa qualità e, più grave ancora, all’attentare la sicurezza alimentare, infatti, viste anche le foto pubblicate a corredo dell’articolo, non può che non essere associato a quei prodotti in particolare e non riportato ad un contesto più generale come, sono certo, volesse intendere il presidente Pedroni. Prima di lanciare basse insinuazioni e per tutelare la correttezza dei nostri fornitori La invito, pertanto, a fare le analisi del caso con panel appositi che, come Lei certamente saprà vista la Sua professione di agronomo, possono essere fatti in qualsiasi momento.

In secondo luogo vorrei consigliarLe di, come giustamente, questo si, scritto, non “avventurarsi in disquisizioni di natura commerciale”, perché non corrisponde al vero l’immagine di “aguzzini” da Lei paventata, riguardo alla cooperativa PAC 2000A-Conad, nei confronti dei nostri fornitori. Potrei portarLe decine di esperienze di fattiva e positiva collaborazione con molti dei nostri fornitori, soprattutto dell’agroalimentare.

Le basti sapere che questi sono accordi presi in giugno, con ben tre mesi di anticipo sull’inizio dell’offerta, e non credo rientri nelle Sue facoltà di giornalista disputare sugli ingenti investimenti che PAC 2000A-Conad decide di fare per premiare i propri clienti più affezionati, cioè i fidelizzaty.

Per ultimo, mi preme, rassicurarLa sul fatto che nessuna normativa è stata infranta e che queste iniziative non vogliono trasmettere alcun messaggio in quanto i prezzi, purtroppo, aggiungo io, oramai vengono determinati solo dal mercato.

Nell’augurarmi una maggiore attenzione per i prossimi articoli che dovessero riguardare la PAC 2000A-Conad sono ad augurarLe i miei più cordiali saluti, grazie.
 
Michele Simonetti
Ufficio Stampa-Comunicazione PAC 2000A-Conad

 

Gent. Dott. Simonetti,

mi fa piacere che sia stata risposta alla mia domanda sul rispetto della legge Salva olio e sono lieto di apprendere che PAC2000A – Conad non volesse lanciare alcun messaggio con le promozioni indicate.

Questi i due unici punti su cui lei e io convergiamo. Non volendo sfuggire alle sue obiezioni le affronto una alla volta.

1) “queste iniziative non vogliono trasmettere alcun messaggio in quanto i prezzi, purtroppo, aggiungo io, oramai vengono determinati solo dal mercato.” Le iniziative promozionali lanciano sempre un messaggio, spesso più di uno. Nel caso specifico attirano l'attenzione del vostro cliente offrendo un prezzo particolarmente appetibile, quindi identificando l'insegna Conad come conveniente, cercando di fidelizzare ancor di più la vostra utenza. La promozione, apprendo da lei, è stata pianificata in giugno ben sapendo che la fine d'ottobre è il periodo d'inizio della campagna olearia, quando si alza la sensibilità verso questo prodotto. In fondo è in questi giorni che esce l'olio nuovo. Nulla di illecito, solo un abile uso del marketing. Non ignoro che più del 70% dell'olio extra vergine d'oliva viene venduto nella GDO. Chi allora fa il mercato? Forse le politiche della Grande Distribuzione che continuano a contendersi il consumatore a suon di ribassi e offerte speciali?

2) non ho mai adombrato dubbi sulla rispondenza dei prodotti in offerta alla categoria merceologica olio extra vergine d'oliva. Li ho sempre indicati come tali e ho ipotizzato, sulla base di dati logici e riscontrabili, che si potesse trattare di operazioni in perdita. Un'ipotesi che mi sembra avvalorata, o comunque resa ancor più plausibile, dalla sua affermazione sugli “ingenti investimenti che PAC 2000A-Conad decide di fare per premiare i propri clienti più affezionati”. Detto questo, sulla base della mia esperienza, non posso considerare un extra vergine da 2,38 euro al litro come un prodotto di qualità ma solo come un extra vergine commerciale e standard, semplicemente rispondente ai requisiti di legge. Non ho quindi mai insinuato che Conad abbia attentato alla sicurezza alimentare. Credo invece che lei e io abbiamo differenti concezioni del termine qualità.

In sintesi.

Non considero i due oli proposti da Conad in offerta come prodotti di qualità ma solo come extra vergini d'oliva standard e commerciali.

Prendo atto che è stata effettuata un'operazione di marketing, con ingenti investimenti, destinata alla vostra clientela fidelizzata.

Sono critico, da giornalista, da agronomo e da cliente Conad, sui tempi e sulle modalità con cui questa operazione è stata effettuata.

Rivendico infine i diritti di critica e di cronaca che, oltre a essere costituzionalmente garantiti, sono il filo conduttore di questa testata.

Cordiali saluti

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 3

Luca Paolo Virgilio
Luca Paolo Virgilio
14 novembre 2014 ore 23:03

Non si capisce se la risposta di Conad sia più imbarazzante nel metodo o nel merito.
Nel metodo, perché vuole difendersi dall'accusa di aver operato illecitamente o addirittura di aver attentato alla sicurezza alimentare (!) dei clienti, accusa di cui non si trova alcun riscontro nell'articolo incriminato. Alzare il livello dello "scontro" per confondere le acque è la classica strategia per "buttare tutto in caciara", senza rispondere dei fatti.
Nel merito, poi, perché, come giustamente fa notare Grimelli, scaricare le responsabilità della corsa al ribasso dei prezzi su un generico "mercato", quando il mercato - purtroppo - è in buona parte egemonizzato dagli attori della GDO, fa davvero ridere.
Come se non bastasse, si invita a sottoporre gli oli in promozione al panel test. Beh, ogni volta che ho assaggiato oli "industriali" di supermercato al di sotto dei 4-5 euro il litro non ho avuto bisogno di analisi o consulenze di esperti per giudicarli per quello che sono: vale a dire schifezze accettabili soli per chi non abbia idea di cosa sia un olio extravergine di qualità. Oli che superano le prove organolettiche di assaggio solo perché i pessimi sentori dati dalla picual matura che imperversa nelle produzioni industriali sono stati fatti passare per caratteristiche varietali! Aver piegato la definizione di qualità alle esigenze dell'industria non cambia senso alla realtà.
Ridicoli e indifendibili, davvero.

Redazione Teatro Naturale
Redazione Teatro Naturale
01 novembre 2014 ore 14:09

Esatto, l'articolo è proprio: http://www.teatronaturale.it/pensieri-e-parole/la-voce-dell-agronomo/20118-la-qualita-non-vende-e-anche-il-prezzo-dell-olio-di-oliva-scende-pericolosamente.htm

angelo minguzzi
angelo minguzzi
01 novembre 2014 ore 13:33

Di quale articolo state parlando? Di quello che è presente in questo numero di T.N. dal titolo "La qualità non vende .." ?