La voce dei lettori 03/10/2014

Come si può non utilizzare extra vergine buono nei prodotti da forno?

Bisognerebbe fare una campagna di informazione, secondo il nostro lettore Francesco Naldi, perchè si utilizzi più l'olio d'oliva e meno quello di palma, nonostante economicità e burrosità


Gentile redazione,

ho tardivamente scoperto che tutti o la maggior parte dei prodotti da forno sono fatti con olio di palma. Ad un quesito che ho rivolto alla COOP mi è stato risposto che secondo gli assaggiatori l’olio di oliva dava sensazioni rancido! Ci credo, se usano olio rancido come può essere altrimenti? L’olio di palma oltre ad essere più economico, pare dia sensazione di burrosità, infatti è ricco di acidi grassi saturi.

Come si può in Italia non usare l’olio extra vergine di oliva (buono o almeno non rancido!)? Bisognerebbe fare una campagna in tal senso, forse Teatro Naturale ne ha la possibilità.

Grazie e cordiali saluti,
 
Francesco Naldi
Villa Vignamaggio

 

Gentile Sig. Naldi,

nella sua lettera ci sono già i due elementi essenziali sul perchè viene preferito l'olio di palma a quello d'oliva: prezzo e adattabilità tecnologica.

Ci sono già alcune testate che stanno facendo attiva campagna di informazione presso i consumatori, tra cui Il Fatto Alimentare, sui prodotti che non contengono olio di palma.

Oltre a ragioni di tradizioni, cultura gastronomica e agevolazione dell'economia locale, la scelta dell'olio di oliva sarebbe anche decisamente più sostenibile ed etica.

E' infatti purtroppo noto che la diffusione dei palmeti, specie in Asia, sta provocando deforestazioni massicce e riducendo in povertà migliaia di contadini locali.

Non crediamo, tuttavia, che i prodotti da forno industriali potranno mai davvero utilizzare olio extra vergine di qualità. L'incidenza di questa materia prima sul totale, laddove si calcolano i decimi di centesimo di risparmio (che tradotti su miliardi di pezzi però sono milioni di euro), sarebbe decisamente troppo onerosa.

Diverso è per i prodotti artigianali, le piccole panetterie e tutti quegli esercizi che si devono differenziare dal prodotto di massa. E' qui che si possono trovare spazi anche per ingredienti di qualità.

Non è un caso che Teatro Naturale promuova e dia sempre più spazio e voce proprio a questa categoria e a questi prodotti.

Nel massimo rispetto e condivisione del lavoro delle altre testate, il nostro contributo è volto soprattutto alla valorizzazione e alla distinzione tra prodotto industriale standardizzato, che necessariamente deve far uso di materia prima economica, e prodotto artigianale di qualità, che può (qui la questione è più culturale che economica) di materia prima di eccellenza per distinguersi realmente e tangibilmente, al gusto e sotto il profilo nutrizionale e salutistico.

Cordiali saluti

Alberto Grimelli

di T N