La voce dei lettori
Poco più di due euro per un litro di olio extra vergine d'oliva, a scaffale
Il record di prezzo più basso al mondo tocca a una ditta italiana per una promozione che è stata attiva in Canada dal 10 al 16 luglio. Quanto possono aver pagato la materia prima? 1,18 euro al litro secondo Francesco Armidi
17 luglio 2014 | T N
Spett. Redazione,
essendo del settore volevo segnalare il record di prezzo a scaffale più basso al mondo: promozione in corso per brand Olio Rocchi presso la Sobeys Canada (Freshco Supermarket) a dollari canadesi 2.97/1lt. extra vergine.
Facendo un po di conti tra trasporto, costo bottiglia etc.. il prezzo per la materia prima viene circa 1.72/kg.
Potete reperire il flyer facilmente su internet con ...Freshco Flyer (la promozione è dal 10 al 16 luglio)
Francesco Armidi
Gentile Sig. Armidi,
la ringraziamo per la segnalazione.
A beneficio dei lettori specifichiamo i prezzi da lei indicati in euro. Per la bottiglia a scaffale 2,04 euro e per il prezzo di approvvigionamento della materia prima 1,18 euro.
Si tratta di quotazioni, in entrambi i casi, completamente fuori mercato. E' chiaro che non è possibile trovare all'ingrosso olio extra vergine a questi prezzi, in ogni parte del mondo.
A quello che sappiamo il minimo toccato, negli scambi di questi ultimi mesi, è stato di 1,70 euro/kg. Ben distante dalla soglia da lei indicata.
Che tipo di olio c'era allora in quella bottiglia? Certamente si tratta di un olio standard, di livello commerciale, “costruito” per la promozione. Per sapere se si trattasse davvero di extra vergine sarebbe stato necessario analizzarlo.
Resta però un dato: non è a suon di offerte speciali che l'Italia olearia, non solo quella olivicola, potrà pensare di risollevare i bilanci in rosso.
Grazie mille per la segnalazione. Ogni ulteriore commento è inutile.
Cordiali saluti
Alberto Grimelli
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Accedi o RegistratiGIANLUCA RICCHI
19 luglio 2014 ore 10:56Gentile dott.Grimelli,
Inutile sostenere o cercare spiegazioni davanti ad un prezzo così basso.
La mia era soltanto una provocazione come la sua nel sostenere che l'olio andava analizzato per capire cosa fosse. La famiglia Rocchi, con la quale io non lavoro, è una delle famiglie più stimate nel settore oleario e non solo, nel mondo.
Detto questo, non si dimentichi di convertire il prezzo litro in kilogrammo e di domandare al dott.Armidi se 1,72 sono dollari canadesi o euro..
Grazie e buon fine settimana.
Alberto Grimelli
19 luglio 2014 ore 10:31Gentile Sig. Ricchi,
a beneficio di tutti i lettori:
2,97 $ canadesi = 2,04 euro
1,72 $ cadanesi = 1,18 euro
Se, come sostiene, 1,72 fosse già stato in euro, vuol dire che i costi a carico della Rocchi e della Frescho Flyer sarebbero pari a 32 centesimi di euro. Le chiedo, quindi, conti alla mano, come, in questi 32 centesimi è possibile farci stare: costi generali della Rocchi, costi di imbottigliamento (comprensivo contenitore&co), costi di trasporto per il Canada, costi di dogana e dazi e i costi della Frescho Flyer, quali costi di logistica e distribuzione ai vari punti vendita e costi generali e di amministrazione/gestione del prodotto.
Mi sembrano francamente molto più realistici, per la copertura di tutte le spese sopra elencate, gli 86 centesimi indicati dal Sig. Armidi.
Voglio comunque venirle incontro e stimare che il Sig. Armidi abbia ecceduto. Anche considerando costi pari a soli 50 centesimi, si avrebbe un prezzo di acquisto dell'olio (porto franco) di 1,54 euro. Io non conosco fornitori di extra vergine che possano offrire questi prezzi. E lei?
Attendo un suo riscontro per approfondire la vicenda.Grazie
GIANLUCA RICCHI
18 luglio 2014 ore 19:26due sono le possibilità: o il dottor Grimelli non ha capito che l'1,72 è già stato convertito in Euro( cambio 1,4516) o lei dott.Armidi è davvero un fenomeno nel marginare 0.86 cent a bottiglia.
Alberto Grimelli
19 luglio 2014 ore 11:50Gentile Sig. Ricchi,
condivido totalmente l'affermazione "Inutile sostenere o cercare spiegazioni davanti ad un prezzo così basso."
Sa anche bene che certe provocazioni, purchè utili a stimolare il dibattito ed entrare nel merito, le considero assolutamente necessarie.
Non sono così inesperto da non sapere dell'8% di differenza litro/chilogrammo. Esattamente come so che questa differenza viene azzerata, o quasi, tra costi di trasporto (non è un caso che abbia indicato porto franco) e perdite (travasi e filtrazioni).
La riflessione che mi sarebbe piaciuta si scatenasse non è tanto sulla genuinità o meno di quell'olio, quanto sulla politica commerciale che è sottesa. Si tratta di scelte aziendali, certo, ma che poi hanno una ricaduta sull'immagine dell'intero settore italiano. Come tali discutibili e criticabili. Non esiste solo la libertà imprenditoriale, che rispetto, ma anche quella di pensiero e opinione. Inoltre, ormai sa perfettamente come la penso, non è nascondendo la testa sotto la sabbia che si possono risollevare le sorti dell'olivicoltura e dell'industria olearia italiane.
Buon fine settimana a lei