La voce dei lettori

Vendere l'olio al consumatore finale? Quali analisi sono necessarie?

Due lettori ci scrivono per chiedere informazioni su procedure per imbottigliamento, etichettatura e analisi sull'olio. L'obbligo di vendere il proprio extra vergine confezionato al consumatore finale non è del gennaio 2014 ma di una decina di anni fa

17 marzo 2014 | T N

Una domanda: un olivicoltore, che non ha un frantoio, ma che si serve di un terzo frantoio per la molitura delle proprie olive, può imbottigliare in azienda? Ovviamente, con regolare etichettatura.

Gertrude Lisi


Salve,
come ben sapete da gennaio 2014 tutti hanno l obbligo di confezionare il proprio olio se lo vogliono vendere, a tal proposito vorremmo sapere che tipo di analisi siamo costretti a fare al nostro olio per poterlo confezionare come extra vergine o vergine...

Antonio Caputo

 

Gent. Gertrude e Antonio,
le due richieste sono strettamente correlate e riguardano l'imbottigliamento di olio da parte di un piccolo produttore.
In realtà l'obbligo di vendere il proprio olio confezionato, non “sfuso”, al consumatore finale non è del gennaio 2014 ma di una decina di anni fa, più precisamente sulla base del regolamento 1019/2002.
Dal 1 gennaio 2014 è entrato in vigore l'obbligo, anche per gli olivicoltori, di iscriversi al registro Sian e di registrare le operazioni di carico e scarico dell'olio.
Entro fine anno, inoltre, entreranno in vigore altre normative riguardati l'etichettatura che obbligano a porre tutte le indicazioni nello stesso campo visivo, di una dimensione minima dei caratteri di 1,2 millimetri e dell'indicazione obbligatoria di conservare in luogo asciutto e al riparo da luce e fonti di calore.
Ma come imbottigliare l'olio?
Se si vuole imbottigliare nella propria azienda occorrerà disporre di un locale a norma delle regole igenico-sanitarie, fare la comunicazione di inizio attività e quindi si potrà procedere all'imbottigliamento. In caso non si voglia assoggettarsi a questa procedura si potrà far imbottigliare dal frantoio e ritirare le bottiglie, in questo caso non serviranno le pratiche sopra descritte ma solo un locale di stoccaggio adeguatamente climatizzato per poter conservare al meglio l'olio.
E' l'olivicoltore ad assumersi la responsabilità di imbottigliare secondo la denominazione commerciale corrispondente alla qualità del prodotto (extra vergine, vergine...). Non sono richieste quindi analisi obbligatorie ma, soprattutto se si ha poca esperienza di assaggio e in genere di olio, può essere molto utile eseguire un'analisi chimica almeno sui parametri principali (acidità, perossidi, spettrofotometria, cere e etil esteri) e un panel test che confermi la classificazione commerciale.
Naturalmente per vendere occorrerà poi che l'olivicoltore si doti di partita Iva, che sotto i 7000 euro di fatturato all'anno prevede procedure burocratiche e contabili estremamente semplificate.
Buon lavoro

Redazione tecnica Teatro Naturale

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