La voce dei lettori 23/10/2013

Moria di olivi nel Salento, piange il cuore

Un duro colpo all'olivicoltura del sud Italia. Ci scrive preoccupato Pasquale La Notte: “ perdere il nostro secolare patrimonio olivicolo, frutto del lavoro e sacrifici dei nostri antenati, sarebbe estremamente doloroso ed inaccettabile”


Ill.mo Dottore,

non so se lei abbia affrontato il problema, grave e serio, della moria di centinaia di migliaia di olivi secolari e non nel salento, di cui si é parlato in un servizio del TG 3 della Puglia, circa 15 gg. fa.

Sono stato profondamente colpito nel vedere distese di maestose e gigantesche piante completamente secche, o con qualche ramo verde.

Il fenomeno pare sia stato causato da un nuovo coleottero che rosicchia la corteccia dei rami; in quelle ferite si annida e sviluppa un fungo di nuova generazione (pare dovuto ai cambiamenti climatici) che arresta la circolazione della linfa.

Anche dalle mie parti il mondo olivicolo é in allarme e molto preoccupato perché il fenomeno, sia pure in forma più leggera e differente da zona a zona e da oliveto a oliveto, esiste ed é evidente come può notare dalle foto allegate, scattate sabato scorso.

Sono in atto studi e ricerche presso il laboratorio fitosanitario della regione e dell'Università per approfondire le cause e trovare il rimedio.

Dopo la cercosporiosi, siamo di fronte ad un male molto più serio e disastroso, perché perdere il nostro secolare patrimonio olivicolo, frutto del lavoro e sacrifici dei nostri antenati, sarebbe estremamente doloroso ed inaccettabile.

Augurandomi di risentirla e di poterla incontrare qui in terra di Puglia, le auguro buon fine settimana e tante cose belle

 

Pasquale La Notte  

 

Buongiorno Gen. La Notte,
non ho affrontato il problema della moria degli olivi nel Salento, fascia jonica soprattutto, anche se ne ero a conoscenza. Non ne ho scritto semplicemente per non creare panico in una situazione di forte incertezza.
Ora le nebbie si stanno diradando e purtroppo le notizie non sono positive.
In base a riscontri da parte degli istituti di ricerca a determinare la moria sarebbe il batterio Xylella fastidiosa, che ha come agente vettore una cicala, Homalodisca vitripennis.
La situazione è molto seria perchè il batterio ha origini americane, qualche esperienza di controllo in Francia, ma ci coglie impreparati, nel senso che non esistono studiosi preparati sul tema nel nostro Paese.
Ho già chiesto a un fitopatologo con lunga esperienza sull'olivo, appartenente al Centro di Ricerca in Agricoltura - Sezione Olivicoltura, di affrontare la questione e di scrivere un articolo a beneficio dei lettori di Teatro Naturale.
Cordiali saluti


Alberto Grimelli

di T N