La voce dei lettori 22/06/2013

Le precauzioni per portare l'olio extra vergine d'oliva in volo

Le precauzioni per portare l'olio extra vergine d'oliva in volo

Nelle stive degli aerei si raggiungono temperature sotto lo zero che possono compromettere soprattutto la conservabilità dell'olio all'arrivo, dopo lo scongelamento


Gentili Signori di Teatro Naturale,

sto per fare un viaggio all'estero in aereo e vorrei portare come regalo dell'olio extravergine di oliva di alta qualità.

Mi pongo la domanda se spedito nel bagaglio normale la qualità dell'olio potrebbe subire dei significativi danni, (forse una grande perdita in antiossidanti?) visto che i bagagli viaggiano a temperature sotto zero.

Sapete dirmi quali accorgimenti posso prendere per far viaggiare il mio olio nelle migliori condizioni possibili senza che venga alterata la sua bontà? Il viaggio in aereo è di circa 4 ore.

Vi ringrazio della vostra gentile risposta.

 

Sara Amaral

 

Gentile Signora Amaral,

innanzitutto è vero che le stive degli aerei generalmente vanno sottozero ma non sono le temperature raggiunte anche all'interno dei bagagli.

In questo caso la temperatura è sicuramente di qualche grado sopra lo zero ma non sufficiente a garantire che l'olio non congeli. Già a temperature inferiori a 10 gradi centigradi tende a formare piccoli cristalli che poi generalmente precipitano.

Più la temperatura scende, più questi cristalli tenderanno ad aumentare ed aggregarsi, fino a dare all'olio una consistenza solida, quando si raggiungono i 3-4 gradi centigradi.

Ne consigue che l'olio extra vergine d'oliva nelle stive degli aerei non è proprio al sicuro, a meno che non si adottino dei semplici accorgimenti che, per un viaggio di 4 ore, certamente permettono una conservazione più che soddisfacente del suo omaggio.

Per esperienza le consiglio di utilizzare i film plastici “millebolle” o”pluriball”. Infatti l'aria contenuta nelle piccole bolle fa da blando isolante termico e inoltre così la bottiglia sarà protetta dagli urti. Avvolga quindi la bottiglia in tre strati di “millebolle” che provvederà a sigillare sia superiormente che inferiormente. Quindi il consiglio è di sistemare la sua bottiglia nel centro della valigia, possibilmente avvolta da un maglione o comunque dall'indumento più caldo che porta con sé.

Ma nel caso l'olio congelasse? Il consiglio è di consumarlo in fretta. Infatti nella fase di scongelamento tutte le molecole in sospensione, quali microgocce solide e di acqua, contenenti o legate con composti fenolici (antiossidanti), tendono a precipitare molto velocemente, facendo perdere all'olio parte delle sue caratteristiche, amaro e piccante soprattutto, e diminuendone la conservabilità.

Magari qualche lettore di Teatro Naturale potrà darle qualche altro utile consiglio.

Buon viaggio

 

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 2

Emilio Conti
Emilio Conti
24 giugno 2013 ore 18:32

Da più di dieci anni viaggio con olio extra vergine di oliva al seguito, non ho mai riscontrato nulla di anormale. Bottigliette pet da 100ml, bottiglie di vetro e pet da litro e lattine. Mai ho verificato cambiamenti dell'olio anche dopo oltre 15 ore di volo consecutive e con le più disparate cultivar esistenti. Il viaggio aereo per un extra vergine, in valigia, non crea nessun problema, né di tipo chimico né organolettico. Il mio consiglio è di confezionare bene le bottiglie di vetro a causa del maneggio delle valige. Cosa diversa è il viaggio dell'olio via nave in container.

Emanuele Aymerich
Emanuele Aymerich
22 giugno 2013 ore 15:29

Io ho spedito diverse volte via aerea con un corriere internazionale, ho spedito anche negli USA e in Giappone quindi voli ben più lunghi di 4 ore. I miei imballi per le spedizioni sono scatole di cartone con dentro uno strato di polistirolo di 2cm. Non ho mai rilevato, ne ci è stato fatto rilevare, tracce di congelamento. Ma ho avuto parecchie volte perdite di olio. Nell'ultimo mese ho fatto tre spedizioni aeree in Giappone tutte della stessa bottiglia dello stesso lotto con lo stesso vettore e stessa destinazione: le prime due avevano gli imballi con il polistirolo e tutto è andato bene, la terza per cercare di risparmiare sul peso volumetrico (le spedizioni aeree per il giappone costano una cifra spaventosa e il cliente voleva risparmiare) è stata fatta con scatole normali senza polistirolo: un terzo delle bottiglie ha perso olio scolando dappertutto, un macello. Nessuna traccia di congelamento in nessuna delle tre, però. Il problema sono gli sbalzi termici che causano variazioni di volume dell'olio, e le variazioni di pressione atmosferica: le bottiglie dovrebbero viaggiare sempre verticali in modo che eventualmente trasudi l'aria del collo e non olio, ma questo non lo garantisce nessun vettore. Non si pensi poi solo al freddo dei 10.000 piedi: una valigia lasciata sulla pista sopra un carrello bagagli sotto il sole ad agosto diventa rovente in dieci minuti.

Consiglio quindi vivamente alla signora Sara di fare un collo separato da spedire insieme alla valigia: in un brico una scatola e del polisitirolo costano pochi euro, a volte si trovano quelle specifiche già pronte: si protegge l'olio e non si rischia di danneggiare i bagagli.

Se questo non fosse possibile per via dei costi allora è più indicato, in valigia, usare lattine di alluminio piatte (non cilindriche), che non essendo rigide come il vetro assorbono meglio queste variazioni, possibilmente messe dentro sacchetti ermetici sottovuoto che sono l'unica vera garanzia di ermeticità: avvolgere tutto nei sacchetti del market non funziona, l'olio è terribile, riesce a passare in spazi infinitesimali e quel regalo potrebbe finire per costare un occhio della testa.