La voce dei lettori 27/04/2013

Una tassa sugli assaggiatori d'olio d'oliva. Quando la passione si paga

Una tassa sugli assaggiatori d'olio d'oliva. Quando la passione si paga

Ci scrive Leonardo Granata: ora anche il Veneto si è mosso per richiedere il pagamento della tassa per il mantenimento dell'iscrizione all'Elenco dei tecnici ed esperti di oli vergini ed extra vergini


Spett. redazione Teatronaturale

Desidero mettere a conoscenza Teatronaturale di quanto sta avvenendo nella Regione Veneto, per avere un parere e soprattutto per informare i lettori ed intraprendere un'azione comune.  

Al mio rientro a casa l'altra sera ho trovato l'assai poco gradita sorpresa di una raccomandata da parte della Regione del Veneto (v. file allegato) a firma del dott. Andrea Comacchio, dirigente regionale, "Unità progetto tutela produzioni agroalimentari". Mi veniva comunicato in termini perentori l'obbligo di versare entro 15 giorni l'importo di euro 168 sul bollettino postale allegato per l'iscrizione nell'Articolazione reg. Veneto dell'elenco nazionale tecnici ed esperti oli di oliva vergini ed extravergini. Tutto questo sulla base di un quesito posto dalla Regione Toscana alla locale Direzione Regionale delle Entrate, la quale (ovviamente) ha ritenuto che l'iscrizione debba essere assoggetta alla tassa Governativa. Qualora io non versassi questa ennesima gabella entro 15 giorni sarò cancellato d'ufficio dall'elenco, salvo ulteriori accertamenti d'infrazione e conseguente applicazione della sanzione pecuniaria.

Come tanti altri ho dedicato tempo, energie e risorse economiche per conseguire la qualifica di tecnico assaggiatore, e questo per passione e per migliorare la qualità dell'olio che produco nella mia azienda, per conoscere meglio l'olivicoltura ed il mercato nazionale, comunitario ed extra UE, anche per diffondere, nel mio piccolo, la corretta conoscenza dei prodotti della filiera olivicola. In tutti questi anni, insieme ad amici che come me si sono formati e sono anch'essi appassionati e produttori, abbiamo partecipato a degustazioni e prove di assaggio in varie regioni d'Italia, sempre a nostre spese e senza alcun guadagno, al solo scopo di migliorare le nostre capacità di analisi. Mai mi sarei sognato di ricevere una richiesta così vergognosa, per il contenuto stesso, i modi, i termini di pagamento (15 giorni dal 17 aprile) e le conseguenze minacciate. 

Chiederei a Teatronaturale di raccogliere informazioni per sapere se questo avviene a livello nazionale, in particolare per conoscere se altre Regioni, oltre al Veneto e presumibilmente la Toscana, hanno seguito la medesima imposizione e quali misure comuni  si possono intraprendere per contrastarla.

Sono stato inoltre infomato che lunedì 29 ci sarà una Commissione al Ministero dell’Agricoltura per valutare il problema, soprattutto per le figure pubbliche (tipo referente dogana, etc…) iscritte all’Albo come incarico di lavoro

Con i più cordiali saluti

  

Leonardo Granata

 

 

Gentile Sig. Granata,

ben comprendo la sua frustrazione per la nuova tassa che, anche se sono sicuro non la consolerà, è una tantum e provvede a sanare una situazione pregressa che, a quanto ci consta, solo poche regioni in Italia avevano già precedentemente regolarizzato.

Una volta acquisito l'attestato di idoneità fisiologica ed effettuate le 20 sedute di armonizzazione era possibile iscriversi all'Elenco dei tecnici ed esperti di oli vergini ed extra vergini d'oliva. Questo è avvenuto inoltrando la domanda, in regione o in provincia, ma senza pagare alcunchè. Essendo però il suddetto elenco pubblico e tenuto da pubblica amministrazione è soggetto al pagamento di una tassa di concessione governativa, ai sensi del DPR 26 ottobre 1972.

Perchè allora nessuna regione ha mai fatto applicare tale norma? Semplicemente perchè vi erano legittimi dubbi interpretativi che però sono stati chiariti e dissipati, mai a vantaggio dei contribuenti, è ovvio, da parte dell'Agenzia delle Entrate nel corso dell'anno passato.

A questo punto la Toscana si è mossa e, debbo ammettere con molto garbo, ha chiesto a tutti gli assaggiatori il pagamento della tassa, dando circa 4 mesi di tempo per adempiere, pena la decadenza dall'iscrizione dal suddetto elenco.

Cosa comporta esattamente la cancellazione dall'Elenco? Comporta essenzialmente l'impossibilità di entrare a far parte, oppure continuare a operare, all'interno di un panel professionale riconosciuto dal Mipaaf. Nulla di più. Nessuno le potrà portare via la professionalità nell'assaggio acquisita in questi anni, né di organizzare o partecipare a degustazioni amatoriali d'assaggio. Nel caso però venisse depennato dall'elenco e successivamente volesse reiscriversi deve sapere che, sulla base dell'interpretazione delle norme, è molto probabile che le venga richiesto di effettuare nuovamente le 20 sedute di armonizzazione che spesso presentano un costo superiore ai 168 euro richiestile oggi.

A quanto ci risulta, in base a riscontri effettuati, tutte le regioni stanno avviando le procedure per la riscossione della tassa di concessione governativa. Chi più celermente, chi meno.

Non ci risulta che una circolare o un decreto ministeriale possa modificare l'attuale situazione. Resta invece il dubbio interpretativo riguardante i membri dei panel ufficiali di controllo. Essendo tali panel organi ufficiali di verifica dovrebbero essere esclusi dalla normativa e quindi anche i suoi assaggiatori, almeno fino a che faranno parte del comitato ufficiale di assaggio riconosciuto dal Mipaaf o fintanto che questo manterrà il riconoscimento.

Cordiali saluti

 

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 2

Paolo Ellero
Paolo Ellero
09 luglio 2013 ore 15:56

Ciao Leonardo G,
leggo con attenzione e con stima la tua accorata lettera in merito all'ennesima gabella dello stato, in questo caso ad opera della regione.
Ho letto anche la "perfetta" risposta del signor Grimelli, ineccepibile per correttezza, professionalità isstituzionale e perfezione tecnica, degne, oserei direi, di un perfetto burocrate di stato, in stile prettamente kafkiano. E pensare che la pesantissima crisi economica che non risparmia nessuno dovrebbe indurre organi istituzionali in primis a non infierire. Ma si sa, lo Stato avventa la sua mannaia quanto e meglio crede, disinteressandosi di formare organismi, dirigenti e responsabili di rispettare le leggi e al contempo di usare la mano leggera con chi magari è già oberato al limite.
La legge e legge, sembra spiegare bene il signor Grimelli, il resto... son cazzi vostri.
E infatti lo sono, eccome se lo sono! Mi pare di capire che tu, da produttore di olio ed "ex" tecnico iscritto all'Albo della Regione riesca a cavartela lo stesso, e bene lo affermi nella tua risposta a Grimelli, fatta di dignità e di fermezza.
E pensare che in periodo di crisi vera e non certo "percepita" (come è di moda dire per i 40 gradi di sole che un tempo erano reali e basta, e che da un po' di anni sono diventati "percepiti" da noi poveri umani, alla faccia dei termometri e delle loro misurazioni) si dovrebbe davvero andare cauti con ulteriori gabelle e violente imposizioni tout court!
Ti auguro, come dici, di poter continuare comunque a fare in pieno diritto e con invariata competenza e passione le tue degustazioni, come continuerò a fare io che come te mi sono rifiutato di pagare qualcosa che trovo "volgare"!
Nel mio caso, essendo senza lavoro da più di due anni, dopo vent'anni di onesto lavoro da piccolo imprenditore, quei, mi pare, 168 euro per me sono una cifra enorme, gigantesca, visto come sono tutto preso a sopravvivere per arrivare non alla quarta settimana ma al quarto giorno del mese.
E pensare che anch'io, da settembre, pensavo di mettere a frutto le mie competenze per reinventarmi una professione, forte delle capacità acquisite e del sostegno effimero ma significativo delle istituzioni, potendo sfoggiare a buon titolo l'iscrizione ad Albo assaggiatori che era più un simpatico sfoggio di ufficialità che un vero strumento capace di produrre opportunità di lavoro.
E cosi sia, come ho fatto in precedenza per L'Associazione Sommelier, che all'esame del terzo anno di corso mi ritirò il compito per presunta copiatura (falsa e mai provata, nella fattispecie perchè cercavo di aiutare un compagno di tavolo a risolvere un quesito che al momento non si ricordava), così farò anche per l'albo assaggiatori di olio.
Continuerò di buon grado a sentirmi onestamente e realmente preparato e capace nello svolgimento della passione e della professione di Sommelier, titolo per fortuna ancora libero e non ancora "comperato" e requisito dall'associazione italiana sommelier. Ma per quanto? Verrà un giorno che anche le parole come sommelier, degustatore, esperto, cuoco (ecc, ecc,) saranno vietate alla massa per diventare uso esclusivo di caste, di lobbies, di associazioni fittizie che a suon di gabelle ti imporranno l''uso delle suddette soltanto dietro il pagamento di laute "tangenti" istituzionali? Staremo a vedere.
Continuerò, dicevo, fiero e deciso, a professarmi Sommelier del Vino e dell'Olio, come già faccio da tempo scrivendolo sui miei modesti bigliettini da visita.
E continuerò a fare divulgazione, a tutti i livelli, con immutata passione e slancio, convinto che questo non esisteranno imposizioni di sorta che vieteranno alle persone libere di continuare a sentirsi tali, pur con l'evidenza che stiamo velocemente ritornando ad un Medio Evo della sensibilità e della libertà.
Grazie Leonardo per il tuo esempio, e se hai bisogno di persone che lavorino fammi pure un fischio, sono attualmente in mezzo ad una strada ma non mollerò, conscio come bene hai detto che le nostre competenze non ci verranno mai depredate da oscuri burocrati di turno, con la scusa di uniformarsi a piccole o grandi "ingiustizie" di Stato.

Leonardo Granata
Leonardo Granata
29 aprile 2013 ore 10:52

Gentile Sig. Grimelli,
La ringrazio molto per avere pubblicato la mia lettera e per la sua ampia risposta che definisce bene i termini della questione.
Da parte mia non credo che verserò questo ennesimo balzello, anche se si tratta "solo" di "una tantum" e anche se questo comporterà la mia cancellazione dall'elenco. In tutta franchezza non se ne può proprio più di queste continue vessazioni e richieste e ritengo si debba tracciare una linea netta oltre la quale non è concesso alle Pubbliche amministrazioni di andare. Nel mio piccolo continuerò a produrre olio ed a farlo conoscere in degustazioni amatoriali d'assaggio. Assumeranno anche uno spiccato flavor di riunioni "carbonare", pensando a questo paese dalle innumerevoli gabelle e norme e dalla miriade di enti pubblici, uffici e funzionari che vi prosperano.
Con viva cordialità
Leonardo Granata