La voce dei lettori 27/10/2012

Cominciare la campagna olearia con l'elmetto in testa

Cominciare la campagna olearia con l'elmetto in testa

La testimonianza dell'olivicoltore e frantoiano Gregorio Votta è un grido d'allarme: i produttori sono in stato di guerra. Ma ci vengono raccontate anche due esperienze curiose. Cosa c'entrano i commercianti d'olio d'oliva con il Comitato AlchilEsteri 75?


Egregio dott. Grimelli,

accingendomi ad inviarle delle brevi considerazioni sulla vicenda degli alchil esteri, aperto il sito di Teatro Naturale, ho letto degli attacchi personali da lei subiti e della mancata, dovuta vicinanza.

Nell'esprimerle la più piena solidarietà, preferisco non commentare specie quanto avvenuto all'interno della redazione.

Mai come ora noi si avverte forte ed impellente la necessità della compattezza in questa feroce lotta, in questa lunga guerra in cui da anni noi produttori ci troviamo, nostro malgrado, trascinati da operazioni truffaldine.

Truffe che danneggiano quanti intendono continuare, pur tra infinite difficoltà ed imboscate, a produrre olio di alta qualità con tutti i parametri a posto, per i quali i panel, che, per quanto soggettivi, rappresentano sempre degli ottimi test. la cui certificazione non può che essere una positività.

Avevo da poco iniziato a molire le olive prodotte dalla mia azienda -da molti anni non lavoro per conto terzi- e quasi immediatamente si è presentato un commerciante, che da tempo non si vedeva in zona.

Ha assaggiato l'ottimo verdone inferiore a tre linee prodotto proveniente da olive sanissime, vibrate e molite in giornata.

Ero in attesa che facesse un prezzo ed invece ha iniziato a parlare di un fantomatico "Comitato Alchil Esteri 75" invitandomi ad aderirvi.

Pur avendo scarse nozioni di chimica, grazie a Teatro Naturale, mi ero già fatto un'idea sul Decreto e sull'art.43 comma 1 bis convertito in legge il 7 agosto 2012 e ho risposto -credo- adeguatamente. Senza fare alcun prezzo quel commerciante è andato via.

Non era trascorsa neppure una settimana, mi ha raggiunto in frantoio un altro commerciante; anche costui intendeva farmi aderire a quel comitato sostenendo con vigore che la norma introdotta dal Governo dei Tecnici sarebbe assurda, in contrasto con la normativa europea, inoltre sosteneva che il limite di mg 30/Kg avrebbe comportato che parte dell'olio italiano, al fine di mantenere in etichetta la dicitura "extravergine", avrebbe dovuto essere etichettato come olio comunitario ed infine che l'Italia aveva compiuto un'infrazione alla suddetta normativa e che il suddetto limite di alchil esteri assolutamente non sarebbe sinonimo di alta qualità della materia prima e del prodotto finale.

I Tecnici del Governo -a suo dire- sarebbero degli ottimi professionisti nel loro comparti, ma scarsi in campo agricolo.

Dopo avere valutato l'olio Euro 2,60 Iva compresa, è andato via anche il secondo sostenitore del fantomatico comitato.

Nè l'uno nè l'altro si sono fatti più vedere o sentire.

Questa è la mia esperienza.

A questo punto vorrei dare a Teatro Naturale tre idee, tre spunti nella certezza che continui nel suo noto lavoro a tutela dei nostri sacrifici, del nostro impegno e del nostro splendido prodotto:

1) ben sapendo che da noi il provvisorio non trova limiti temporali, la norma dei 30 alchil esteri deve essere applicata e sin da subito fatta rispettare senza indugi di alcun genere e senza proroga alcuna:

2) il suddetto limite non va assolutamente aumentato se si vuol tutelare appieno anche il consumatore; oltre che noi produttori da olii sedicentesi italiani, magari anche DOP e perfino biologici;

3) il governo degli invisi (agli speculatori) tecnici dia a breve un'interpretazione restrittiva autentica della normativa in modo che il nostro prodotto possa adeguatamente retribuire l'impegno di quanti con competenza, sacrifici e passione lavorano negli oliveti contribuendo alla salvaguardia dell'ambiente ed alla bellezza della Nazione.

Distinti saluti

 

Avv. Gregorio Votta

 

 

Gentile Avvocato Votta,

la ringrazio per la vicinanza dimostratami, così colgo l'occasione per ringraziare quanti mi hanno espresso la loro solidarietà.

Ho deciso di pubblicare la sua lettera perchè va ben oltre l'attestato di stima. E' un campanello d'allarme chiaro e forte, nonché una preziosa testimonianza.

Il clima, all'interno del comparto, è tanto teso che basta poco, pochissimo, per accendere, anche oltre misura, gli animi. Non sono le polemiche pubbliche, né gli attacchi personali, a preoccuparmi ma ciò che avviene sul territorio. E' qui, come attestano le sue parole, che si gioca la vera partita. E' qui che emergono le diverse sensibilità ed interessi degli attori della filiera. E' qui che si fa informazione e disinformazione.

E' chiaro e comprensibile, dunque, che, in un simile contesto lei dica di sentirsi in guerra. Non è neanche la prima volta, come lei stesso denuncia. Sono anni, ormai, che si inizia la campagna olearia con l'elmetto in testa, in un clima di sospetti, temendo imboscate.

Comprendo dunque bene i motivi per cui ha accolto con diffidenza i ragionamenti e le parole di quei due commercianti. In un altro momento, probabilmente, sarebbero state solo chiacchiere tra operatori. Oggi non è così, diventando legittimo porsi la domanda: cosa c'entrano dei commercianti con il Comitato AlchilEsteri 75 che dovrebbe essere un raggruppamento spontaneo di olivicoltori e frantoiani?

Non ho risposte ma continuo a pormi domande.

In merito poi agli spunti e alle idee offerti, non posso che condividerli con tutti i lettori, nella speranza che si giunga presto a un'interpretazione condivisa e univoca dell'articolo di legge sugli alchil esteri. In questo caso non è più tempo di porsi domande ma di ottenere risposte.

Cordiali saluti

 

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 3

Gianluigi Cesari
Gianluigi Cesari
31 ottobre 2012 ore 07:40

Approvato in Commissione Senato il DDL 3211. Previsto emenramento aggiuntivo dell'Art 43 della legge 134 che recita:
"Al fine di assicurare ai consumatori la possibilità di individuare gli oli che presentano caratteristiche migliori di qualità, per gli anni 2013, 2014 e 2015, nell'ambito delle attività di controllo e di analisi degli oli di oliva vergini nella cui designazione di origine sia indicato il riferimento all'Italia, le autorità preposte che procedono alla ricerca del contenuto di alchil esteri più metil alchil esteri rendono note le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente su un'apposita sezione del portale internet del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali"
Quali Oli? tutti gli oli Italiani?...Tutti gli oli Italiani Dop?...tutti quelli analizzati?...da quali laboratori considerando ilnumero esiguo di quelli certificati?

GIANLUCA RICCHI
GIANLUCA RICCHI
27 ottobre 2012 ore 09:18

Il clima, come dice il buon Grimelli, è teso. mi domando come può non esserlo? Da una parte abbiamo la politica e le istituzioni che distruggono, denunciano, infamano manifestano contro i loro clienti ovvero le Industrie. Dall'altra abbiamo le Industrie che, nonostante i ripetuti attacchi dai loro fornitori, continuano ad acquistargli il prodotto come se nulla fosse. Adesso ci inseriamo anche i commercianti che, dell'intera filiera sono quelli sicuramente meno coinvolti in quanto molto semplicemente acquistano e vendono quello che il mondo della produzione riesce a produrre; ne più ne meno. I commercianti ovviamente, da addetti ai lavori, hanno una propria idea sulla questione degli alchil esteri, ma questo sempre più è un paese dove avere le proprie idee può diventare pericoloso.

Gianluigi Cesari
Gianluigi Cesari
27 ottobre 2012 ore 07:53

Un solo parametro (alchilesteri) non consente di riconoscere l'origine di un olio extravergine d'oliva come ha ricordato in un recente convegno il Prof. Servili, oltretutto un parametro che caratterizza la qualità derivante da una corretta procedura di estrazione può essere facilmente raggiunto da oli extravergini di oliva prodotti in altri paesi che continuerebbero ad essere "materia prima" a buon prezzo per le contraffazioni e frodi.

L'art.43 della legge 83/2012 In mancanza di un decreto attuativo che chiarisca le modalità di controllo espone il produttore a sanzioni molto dure.

Meglio sarebbe "archiviare" questo tentativo mal riuscito di tutelare l'origine e incentivare il miglioramento della qualità.

Spunti per individuare metodi molto più precisi per l'identificazione dell'origine degli oli sono fortunatamente presenti nel dibattito tecnico scientifico e possono essere applicati senza il timore di confusione e di procedure di infrazione UE.