La voce dei lettori

L'olivicoltura del nord Barese versa in gravi condizioni

Ci scrive, allarmato, Pasquale La Notte, a proposito di Andria, cultivar Coratina e presenza di Marcello Scoccia a margine di un convegno. C'è sfiducia e stanchezza. Ci si sente raggirati e abbandonati al proprio triste destino

09 giugno 2012 | T N

Egr.dott. Scoccia,                                   

é trascorso un mese dall'incontro ad Andria sulle qualità della cultivar "CORATINA" e, mi creda, solo ora riesco a trovare il tempo e la calma per scriverLe.                                   

Avendo prenotato, sin da febbraio, la visita alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra del Tintoretto, non ho potuto essere presente alla manifestazione, con mio sommo rammarico, per avere il piacere e l'onore di conoscerLa  e scambiare alcune opinioni.                                  

Pregai il dott. Pasquale D'Introno, da Corato, di presenziare con alcuni amici, stante l'importanza dell'argomento in una situazione drammatica in cui versa l'olivicultura pugliese e del nord barese in particolare, che mi riferì dello svolgimento dell'incontro.                                  

In qualità di pugliese doc, di appassionato di agricoltura da sempre (nella mia vita ho fatto ben altro), nato e vissuto tra oliveti, vigneti e orti, tenace sostenitore dell'olio monovarietale della "CORATINA" di cui ora produco modeste quantità, sento il dovere di porgerLe le mie sentite scuse per la vergognosa accoglienza ricevuta e l'esito della riunione.                                  

Attendere ben 75 minuti l'arrivo della massima autorità, organizzatrice del dibattito, trovare una platea di pochissime persone ad ascoltarLa, vanificare il Suo intervento e la Sua esperienza profonda e mondiale di conoscitore di oli non ha sicuramente reso onore alla BAT ed alla città di Andria che non hanno saputo omaggiare Lei, autore del borsino dell'olio sulla rivista "Teatro Naturale" in cui é dedicata la prima indicazione alla città ospite della manifestazione, ed i pochi intervenuti.

Ritengo superfluo ogni ulteriore commento: Le dico solo che l'olivicoltura del nord barese é in preoccupante agonia, e Lei conosce bene le cause, che il 90% degli oliveti non sono più coltivati se non con diserbo, che il 30/40% degli olivi non sono potati, che non si può più continuare in un regime totalmente passivo per i produttori sfiduciati, stanchi, raggirati ed abbandonati al loro triste destino anche da coloro che hanno il compito istituzionale di occuparsi dei loro problemi e del loro futuro.                                  

Spero, di tutto cuore, dopo il deplorevole trattamento ricevuto, che Lei non voglia evitarci nel futuro, sottraendoci anche quell'ancora di salvezza cui vorremmo aggrapparci con forza, e che, animato della Sua tenacia, preparazione ed amore per il "100% prodotto italiano" voglia continuare ad infonderci speranza per una sempre maggiore e capillare diffusione nel mondo di un olio dalle caratteristiche eccellenti ed inconfondibili: quello della "CORATINA".                                 

Con i sensi della mia profonda stima Le porgo i miei più cordiali saluti, con l'augurio di poterLa conoscere in futuro ed averLa  mio graditissimo ospite a casa mia per gustare, tra i secolari olivi, le tante prelibatezze che la generosa terra di Puglia sa offrire.

 

<b>Pasquale La Notte</b>

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