La voce dei lettori
Più valore all'olio italiano

Dopo il nostro articolo sul caso di "Striscia la Notizia", ci scrive la senatrice Colomba Mongiello: la proposta di legge interpreta le esigenze di migliaia di produttori e ancor più consumatori, a prescindere dal fatto che si preferisca indossare cappellini gialli, rossi o verdi
19 maggio 2012 | T N
Gentile direttore,
la proposta di legge sulla tutela degli oli d'oliva, di cui sono prima firmataria insieme al presidente della Commissione Agricoltura del Senato e che recepisce in larga parte il testo elaborato da Coldiretti, Unaprol e Symbola, ha un obiettivo di fondo: garantire ai produttori e trasformatori italiani che i loro investimenti in qualità siano tutelati e valorizzati, anche da etichette adeguate, e ai consumatori la piena consapevolezza nella scelta del prodotto da acquistare.
Su quest'ultimo punto mi pare concordiamo, per cui non mi dilungo: bene ha fatto quell'operatore ad indicare l'origine dell'olio imbottigliato; bene fa il consumatore che opta per un olio italiano.
Per il resto, l'adeguata e dettagliata etichettatura e' uno degli elementi che qualificano la proposta di legge, insieme alle restrizioni sugli alchilesteri, sulla commercializzazione sotto costo a campagna olivicola in corso, sulle agropiraterie (prevedendo la restituzione dei contributi pubblici eventualmente ottenuti), ecc.
Su questa proposta c'è stata la convergenza di 70 senatori di tutti i partiti. Sono certa che tra loro ci sarà qualcuno meno "avulso" di me dall'agricoltura e meno disponibile di me a guidare Coldiretti nei "meandri della politica". O, più probabilmente, la proposta di legge interpreta le esigenze di migliaia di produttori e ancor più consumatori, a prescindere dal fatto che si preferisca indossare cappellini gialli, rossi o verdi.
Con molta cordialità
Sen. Colomba Mongiello

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Emilio Conti
19 maggio 2012 ore 22:20Gent.ma Sen. Mongiello,
la mia ditta, per propria scelta aziendale, pone come origine l'Unione Europea.
Dopo tanti anni nessun cliente professionale o privato consumatore, in Italia o all'estero, mi ha posto alcuna domanda sull'origine, tutta italiana della produzione,né certamente ha mai letto con attenzione l'etichetta. Si fida di chi gli vende l'olio. Al supermercato si fida del prezzo.
Ancora dopo quasi un lustro la maggior parte degli azzeccacarbugli dell'olio parla di multinazionali, di centrali del male, non sapendo che i maggiori e importante marchi storici italiani sono spagnoli non di multinazionali.
Finiamola con il riscrivere sempre norme per compiacere i soliti che lucrano sulla pelle di olivicoltori di frantoiani e confezionatori.-
Siamo all'assurdo, le norme sull'olio da olive costituiscono un tomo pari al codice di procedura penale.
Un consiglio; poniamo le basi per produrre realmente l'olio extra vergine di oliva e vivremo tutti felici e contenti.