La voce dei lettori

CONTRO LE AMPOLLE/1. L'UNTO E IL RABBOCCO, NELL'INQUIETANTE ANONIMATO

Ci scrive Mario De Angelis: è assurdo che ci si batta per Made in Italy, rintracciabilità e Dop, mentre nel frattempo si lascia che sul tavolo del ristorante un'anonima ampolla

05 marzo 2005 | T N

Bravi!
Era ora!
Sì, diciamo BASTA!

Ho letto con molto piacere l’articolo di Alberto Grimelli e Luigi Caricato formulando ad Essi i miei complimenti. Sì, è vero; è proprio assurdo continuare ad avere sui tavoli dei ristoranti, trattorie e pizzerie le anonime ampolle dell’olio e dell’aceto. Spesse volte si riconosce quella dell’olio, in quanto, la stessa, presenta sul fondo il caratteristico deposito marrone scuro.

E’ maggiormente vergognoso sapere che “chi conta” (Governanti, Dirigenti di Associazioni di Produttori) si batte per il “Made in Italy”, per la rintracciabilità del prodotto oppure per avere la tanto osannata DOP e dopo, invece, ci viene posta sul tavolo del ristorante l’anonimo contenitore cilindrico, di colore bianco, chiuso con coperchio in acciaio inox, spesse volte unto, rabboccato periodicamente con olio anonimo, contenuto nel bottiglione da 2 litri o nella damina da 5 litri (qualche volta anche nella “tanichetta” di plastica).

Da diversi decenni frequento tutte le zone olivicole italiane e solo in pochissimi luoghi (zona del Garda, della Liguria, della Toscana) ho trovato il tavolo degli oli, mentre in genere ho trovato l’anonima ampolla. Per tale motivo e specialmente quando mi sono trovato nei regni dell’ olio ottimo (Castelvetrano, Cerignola, Canosa/Andria, Cassano Ionico, per dirne i principali) ho fatto presente, agli Addetti dei pubblici esercizi, ai Dirigenti delle Organizzazioni dei Produttori e agli stessi Produttori di olio, la diffusa presentazione della anomala ampolla, contenente l’anonimo olio, mentre potrebbero mettere in atto la mia proposta che vado ripetendo da almeno dieci anni:

- al ristorante, offrire al Cliente, insieme al coperto, un bottiglietta della capacità di cc. 100, di vetro scuro, opportunamente chiusa ed etichettata, contenente il migliore olio della zona. Il Cliente, dopo aver apprezzato le qualità dell’olio assaggiato, potrebbe acquistarne un quantitativo per uso familiare, dopo aver rilevato, sull’etichetta, il nome del Produttore. Con tale sistema si potrebbe migliorare il mercato dell’olio, specialmente in quelle zone più frequentate dai turisti. Saluti.

Mario De Angelis.


Grazie per la preziosa testimonianza. Insisteremo sulla questione, fino all'inverosimile.
L. C.

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