La voce dei lettori

Lode ai meravigliosi frutti di madre natura

Ci scrive il cuoco ristoratore Angiolino Berti: "c'è un universo di sapori, ed è per me entusiasmante creare nuovi prodotti vegetariani dai mille colori"

21 maggio 2011 | T N

Spett/le Redazione,

ricevo puntualmente i Vostri messaggi di Teatro Naturale e sono rimasto molto colpito dall'articolo di Paola Cerana, tanto che le ho inviato il messaggio che con piacere trasmetto alla Vostra Redazione, mi complimento ancora per la sensibilità che Paola dimostra verso quei meravigliosi prodotti che madre natura ci offre.

Complimenti ancora Paola, e complimenti alla redazione di TEATRO NATURALE per le scelte umane di cui sono capaci.. Bravi..

Angiolino Berti

 

Buongiorno a Lei Paola,

Le sue pagine su "Teatro Naturale" che leggo spesso, mi hanno entusiasmato come creare una delle mie 250 marmellate, faccio il cuoco ristoratore da 45 anni, ho anche una grande passione oltre che per la cucina che è sempre stata il mio regno, creare e produrre in modo del tutto artigianale e naturale senza l'uso di conservanti (come facevano le nostre nonne) confetture marmellate mostarde, e tutto quello che la madre terra ci offre, infatti come Lei scrive, c'è un universo di sapori, ed è per me entusiasmante creare nuovi prodotti vegetariani dai mille colori, come fare la marmellata con la mela cotogna (la prima della storia inventata dai Greci) che ha una pasta giallo paglierino, durissima da cruda, e a mano a mano che cuoce cambia di colore fino a diventare un bel rosso porpora, come le susine che si producono in Valdichiana di pasta verde e nella cottura diventano viola acceso, oppure le rosse bacche di Rosa Canina che sprigionano una crema rosso scuro ricca di vitamina C più di ogni altro frutto, o come il frutto della passione il cui vero nome è Maracuja o Granadilla, che i gesuiti se ne servivano per far immaginare la passione di Gesù Cristo agli Indiani per convertirli, o il melograno il simbolo della fertilità, oppure il mango che secondo la leggenda Indù la figlia del Re Sole si incarnò in un albero di mango da qui l'idea che i frutti della polpa di colore rosso arancio, siano simbolo dell'inesauribile fertilità del Dio Sole, e tante tante altre leggende che ti entusiasmano come creare marmellate oppure leggere il suo ultimo "Feuerbach, l'insalata mista, l'erotismo e il sesso,mi complimento molto, e vorrei che nel mondo esistessero alcuni di milioni di persone che come lei amano la natura e tutto ciò che di bello ci circonda.

Molti cordiali saluti e tanta simpatia

Angiolino Berti

 

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