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Con l'olio extravergine di oliva dal fast food al fast good

Con l'olio extravergine di oliva dal fast food al fast good

Accanto ai temi classici della ristorazione professionale, emerge una novità significativa: l’attenzione ai modelli di consumo veloci, al cosiddetto fast food di nuova generazione. L’olio extra vergine di oliva può essere protagonista anche in queste formule contemporanee

20 novembre 2025 | 18:00 | C. S.

Per il quarto anno consecutivo, UNAPOL conferma la sua presenza al Gustus di Napoli, un appuntamento strategico per il mondo dell’alimentazione e della ristorazione italiana. «La nostra partecipazione – dichiara Tommaso Loiodice, Presidente UNAPOL – è dovuta e voluta: il Gustus è il luogo in cui si parla di cibo, di cultura gastronomica e di filiera. E quando si parla di buona cucina, convivialità e qualità, l’olio extra vergine di oliva non può mancare».
Quest’anno, accanto ai temi classici della ristorazione professionale, emerge una novità significativa: l’attenzione ai modelli di consumo veloci, al cosiddetto fast food di nuova generazione. «Oggi – prosegue Loiodice – l’olio extra vergine di oliva può essere protagonista anche in queste formule contemporanee, che assecondano i ritmi della vita moderna senza rinunciare alla qualità. Un fast food può diventare “fast good” se utilizza ingredienti sani, sostenibili e identitari come il nostro olio EVO».
La presenza di UNAPOL si inserisce, inoltre, nel più ampio quadro della Dieta Mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, in cui l’olio EVO rappresenta uno dei pilastri assoluti per salute, prevenzione e longevità. «L’olio fa bene ed è buono: dobbiamo dirlo, spiegarlo e farlo vivere nella quotidianità delle persone, in cucina come nei locali dedicati al cibo veloce», aggiunge Loiodice.
Durante la tre giorni napoletana, UNAPOL ha attivato numerosi contatti con giovani ristoratori, chef emergenti e operatori del settore, con l’obiettivo di renderli veri ambasciatori dell’olio extra vergine di oliva italiano. «Valorizzare l’EVO non significa solo utilizzarlo – sottolinea il Presidente – ma dargli dignità: raccontarne l’origine, sceglierlo con cura, servirlo nel modo corretto. Solo così possiamo elevare l’esperienza gastronomica e, allo stesso tempo, premiare il lavoro degli olivicoltori, custodi di un prodotto straordinario».
Il riscontro ottenuto al Gustus è stato molto positivo. «Abbiamo seminato molto – conclude Loiodice – e siamo certi che questo dialogo aperto con la nuova generazione della ristorazione porterà frutti concreti. La nostra missione rimane una: diffondere la cultura dell’olio EVO in ogni contesto possibile, perché conoscere un prodotto significa rispettare chi lo produce e valorizzare il patrimonio agricolo del nostro Paese».

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