Associazioni di idee 09/10/2020

Servono soldi per la promozione dell'olio extra vergine di oliva italiano

Servono soldi per la promozione dell'olio extra vergine di oliva italiano

Cento milioni per il vino e niente per l'olio che invece ha bisogno di promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dell’olio 100% italiano


Cento milioni di euro per la promozione vino per l’annualità 2020-2021. “Non c’è adeguata valorizzazione delle nostre produzioni vitivinicole e delle loro eccellenze senza una altrettanto adeguata strategia di promozione sui mercati internazionali.” è il commento della Ministra Teresa Bellanova.

E i produttori dell’extravergine italiano sono d’accordo con la ministra soprattutto se lo stesso discorso lo facesse per la produzione olearia. Ma per questa ci sono soltanto i 20 milioni per l’olio per gli indigenti, mentre per le azioni in materia di promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dell’olio 100% italiano in termini di qualità e sicurezza alimentare, per una corretta informazione ai consumatori, in particolare sul valore delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica; per la partecipazione a fiere ed esposizioni di importanza internazionale non è stato stanziato nemmeno un euro.

I frantoiani di Fapi (Consorzio Frantoi Artigiani) condividono tutti i progetti che, partendo dal riconoscimento del ruolo determinante dei frantoi nella produzione di qualità, mirano all’ammodernamento delle imprese di trasformazione e al rafforzamento dei rapporti di filiera. È questa l’unica strada per evitare che un prodotto della identità storica e culturale del nostro Paese, un cibo buono, sano e nutriente della dieta mediterranea come l’extravergine dalle olive scompaia dai mercati, come dimostra il trend della produzione olearia dell’ultimo decennio e che oggi, alla vigilia della nuova campagna olearia, deve registrare il crollo di centomila tonnellate di olio rispetto alla già misera produzione di 350 mila tonnellate della campagna dell’anno scorso. 

di Stefano Caroli