Associazioni di idee 23/10/2019

Allarme per l'olivicoltura italiana: al centro la mosca, al sud la siccità

Allarme per l'olivicoltura italiana: al centro la mosca, al sud la siccità

Due distinti allarmi proiettano un'ombra cupa sulla campagna olearia in corso, tanto da arrivare a chiedere lo stato di calamità in tante aree della zona più produttiva della Puglia


“Riceviamo oramai quotidianamente segnalazioni dai nostri associati di attacchi persistenti della mosca olearia. Non sono più casi isolati quelli di chi si ritrova sulle piante olive già con vermi e bachi. Per questo invitiamo tutti gli olivicoltori toscani a concludere il prima possibile la raccolta delle olive e a fare presto, molto presto” questo l'appello-allarme che lancia Orlando Pazzagli, presidente sezione prodotto olivicolo di Confagricoltura Toscana dopo il ritorno della mosca olearia a causa delle piogge e del caldo anomalo degli ultimi giorni registrato in Toscana

“E' evidente che oramai i cambiamenti climatici sono nodi strutturali che vanno sciolti perché incidono sempre più pesantemente sulle nostre capacità produttive e quindi sul nostro sistema economico e occupazionale” spiega Pazzagli. “Da noi, qui in Toscana, soprattutto sulla costa, – continua il presidente della sezione prodotto olivicolo di Confagricoltura Toscana – stiamo registrando temperature ben sopra la media storica stagionale. E' un caldo anomalo che sta da una parte anticipando la maturazione delle olive e dall'altra costituisce un habitat favorevole alla mosca olearia che così non solo è più forte, ma si trova anche di fronte a un banchetto abbondante perché le nostre produzioni sono ancora sulle piante”

“Il problema – precisa Pazzagli - riguarda tutta la Toscana, ma dato che tra Siena, Arezzo e Firenze si producono meno olive c'è meno preoccupazione. Mentre la situazione sta diventando drammatica fra Livorno e Grosseto dove abbiamo circa l'80% della produzione toscana”.

“Il rischio è alto e non va sottovalutato – conclude Pazzagli – perché basta pochissimo per far abbassare la qualità del nostro olio. Con troppa acidità infatti usciamo dai parametri previsti per l' olio toscano per entrare nel più generico e meno appetibile olio italiano. Da qui il nostro appello a fare presto e bene. I frantoi sono già aperti dallo scorso 1 ottobre ma c'è tempo solo fino al 7 dicembre per considerare frangitura di olio toscano”.

Confagricoltura Bari-Bat ha trasmesso questa mattina al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, titolare anche della delega alle Politiche agricole, e al professore Gianluca Nardone, direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e Ambiente una segnalazione danni per avversità atmosferica causata dalla siccità in oliveti non irrigui.

Il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, ha evidenziato nella lettera che in provincia di Bari (in particolare nelle campagne di Bitonto, Toritto, Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Corato, Ruvo, Palo del Colle, Molfetta e Terlizzi) e nella BAT (in particolare nei territori di Andria, Bisceglie e Trani) “la mancanza di precipitazioni piovose da luglio ad oggi ha determinato l’arresto dell’accrescimento delle drupe e sta determinando la maturazione precoce con maggiore intensità negli oliveti privi di disponibilità irrigua. Questo – sottolinea Lacenere – si traduce in un calo della produzione di olive”.

Per questo Confagricoltura Bari-Bat chiede, ai fini degli accertamenti dei danni effettivi, che vengano attivate le procedure per la verifica, perimetrazione delle aree colpite dagli eventi calamitosi e riconoscimento dello stato di calamità naturale

di C. S.