Salute

Extra vergine ad alto contenuto fenolico per proteggere fegato e arterie

L'idrossitirosolo, fenolo tipico e caratteristico dell'extra vergine, sarebbe in grado di proteggere il fegato dall'accumulo di grasso, mantenendolo attivo e in grado di produrre acidi grassi polinsaturi a lunga catena necessari per l'apparato cardiocircolatorio

25 agosto 2017 | T N

La steatosi epatica, ovvero la patologia normalmente conosciuta come fegato grasso, sta diventando una patologia ormai ben consolidata nei paesi occidentali, a causa soprattutto delle diete troppo ricche di grassi.

L'accumulo di grasso nel fegato, infatti, influenza direttamente l'attività dell'organo e delle vie metaboliche che presiede, come la produzione di acidi grassi a lunga catena, utili per la protezione dell'apparato vascolare.

Una ricerca dell'Università del Cile ha confermato gli effetti citoprotettivi dell'idrossitirosolo sul fegato e, in particolare sulla capacità di questo antiossidante, di mantenere normali i livelli di resistenza all'insulina e di ridurre l'accumulo di grasso nel fegato, nonché di mantenere attive le linee metaboliche che presiedono alla produzione di acidi grassi polinsaturi, necessari al benessere del nostro apparato cardiocircolatorio.

I ricercatori cileni, guidati da Rodrigo Valenzuela, hanno suddiviso in due gruppi di cavie di laboratorio, il primo alimentato con una dieta equilibrata (10% di grassi, 20% di proteine, 70% di carboidrati) e il secondo con una dieta ricca di grassi (60% di grassi, 20% di proteine, 20% di carboidrati). A ciascuno dei due gruppi è stato dato o una soluzione salina o un supplemento a base di idrossitirosolo.

L'esperimento è durato dodici settimane.

Al termine i topi con una dieta ricca di grassi presentavano un alto livello di insulino-resistenza, segni di steatosi epatica e un aumento dello stress ossidativo plasmatico, con riduzione della sintesi e dello stoccaggio di acidi grassi polinsaturi a lunga catena sia nel fegato sia nell'apparato cardiocircolatorio.

Alle cavie da laboratorio a cui alla dieta è stato aggiunto idrossitirosolo, però, presentavano un più basso accumulo di grasso nel fegato e un più basso livello delle alterazioni metaboliche indotte da una dieta ricca di grassi. Nei topi alimentati con idrossitirosolo, i livelli di stress ossidativo plasmatico e i livelli tissutali di acidi grassi polinsaturi a lunga catena erano equivalenti a quelli delle cavie nutrite con una dieta equilibrata.

L'azione dell'idrossitirosolo non è quindi solo diretta, come fenolo antiossidante, ma ha anche un'importante funzione protettrice di numerose vie metaboliche.

L'Università del Cile ha così evidenziato un ulteriore meccanismo attraversi il quale l'olio di oliva ricco di idrossitirosolo, quindi ad alto contenuto fenolico, ha un effetto protettivo per la nostra salute.

E' però presto per dire se l'idrossitirosolo può davvero contrastare gli effetti negativi di diete troppo ricche di grassi. “Occorre prendere con cautela questi dati – ha ricordato Rodrigo Valenzuela – poiché gli esperimenti sono stati eseguiti su vacie ma soprattutto in un ambiente scientificamente controllato.”

Bibliografia

Rodrigo Valezuela et al, Hydroxytyrosol prevents reduction in liver activity of Δ-5 and Δ-6 desaturases, oxidative stress, and depletion in long chain polyunsaturated fatty acid content in different tissues of high-fat diet fed mice, Lipids in Health and Disease, 201716:64

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