Mondo
Può l'olio d'oliva marocchino costare di più di quello italiano?
Un progetto di valorizzazione olearia sui monti dell'Aït Atab prevede la vendita a Londra e negli Emirati arabi, con prezzi di 4,2-4,6 euro/kg. Olio extra vergine di oliva raccolto a dicembre, con rese del 24%, apprezzato perchè coltivato al naturale
07 dicembre 2018 | T N
In questa regione montuosa tra il Medio e l'Alto Atlante, nel giugno 2012 è stato creato un gruppo di interesse economico (GIE), denominato Zoyout Aït Atab (dall'omonimo nome del comune), che riunisce sei cooperative che producono olive e olio d'oliva, una delle quali al 100% femminile. Questo gruppo ha avuto il merito di rendere famoso l'olio extra vergine d'oliva di questa regione montuosa dell'Aït Atab.
Il prezzo dell'olio prodotto in quest'area è stato di 5,6 euro/kg (60 dinari marocchini) la scorsa campagna olearia e quest'anno si prevede oscillerà tra i 4,2 e i 4,6 euro/kg (45-50 dinari marocchini) secondo un reportage di MarocHebdo.
Gli agricoltori locali non usano fertilizzanti, pesticidi o altri prodotti chimici nelle loro coltivazioni di olivo. E' questo, secondo gli ideatrori, che piace tanto sui mercati esteri, in particolare a Londra, dove è venduto con il marchio "Morocco Gold" e negli Emirati arabi, che acquistano tutto o quasi il prodotto.
Questa fascia di prezzo dovrebbe essere estesa a tutte le regioni olivicole del Regno del Marocco, secondo il Ministero dell'agricoltura.
Mentre la resa dell'anno scorso ha risentito negativamente delle piogge tardive, delle tempeste estive e dei prezzi elevati, le abbondanti precipitazioni di quest'anno hanno permesso di risparmiare la produzione nelle zone aride. Lo stesso vale per le zone irrigue interessate dal fenomeno dell'esaurimento delle acque sotterranee, in particolare nel sud.
Quest'anno, 100 kg di olive producono da 12 a 14 litri di olio extra vergine per i raccolti di novembre e inizio dicembre e da 20 a 24 litri per la seconda metà di dicembre e gennaio.
Molti agricoltori preferiscono ritardare la raccolta e la frangitura fino a fine dicembre o inizio gennaio per ottenere una resa migliore.
Potrebbero interessarti
Mondo
No al fondo unico per la nuova Pac
Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Portogallo e Slovacchia dicono no alla proposta di un fondo unico nel prossimo bilancio a lungo termine in cui includere fondi agricoli e di coesione
19 novembre 2025 | 13:00
Mondo
Le inondazioni tagliano i raccolti di riso
Secondo l'Università di Stanford l'intensificazione di precipitazioni estreme può amplificare le perdite di produzione a meno che le regioni vulnerabili non adottino varietà di riso più resilienti
19 novembre 2025 | 10:00
Mondo
La campagna olearia in Andalusia comincia davvero dopo le piogge
ASAJA Córdoba invita a moderare l'entusiasmo sulle possibilità che le piogge di nizio novembre possano aver cambiato lo scenario ma potrebbero portare a una campagna molto più progressiva e organizzata
18 novembre 2025 | 12:00
Mondo
Il costo dei disastri naturali nel mondo agricolo: 99 miliardi di dollari all'anno
Dalla siccità e dalle inondazioni ai parassiti e alle ondate di calore marine: ecco tutti i disastri naturali che stanno interrompendo la produzione di cibo, i mezzi di sussistenza e la nutrizione della popolazione mondiale
18 novembre 2025 | 11:00
Mondo
Campagna olearia ancora ferma in Spagna a ottobre: prodotte 41 mila tonnellate di oli di oliva
Prosegue senza sosta un buon ritmo di vendite per l'olio di oliva dalla Spagna mentre si aspettano offerte migliori da Portogallo e Tunisia, con importazioni ridotte ai minimi. La produzione cresce del 20% a ottobre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente
17 novembre 2025 | 16:00
Mondo
L'olivo è simbolo di pace: ce n'è un gran bisogno nel mondo
Piantare un ulivo a Hiroshima non è solo un gesto simbolico ma un impegno concreto verso il futuro. L’ulivo è un messaggio di pace che parla la lingua universale della vita
17 novembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena