Mondo
La rivolta di Maiorca dopo le misure anti Xylella fastidiosa
L'isola delle Baleari si ribella alle misure volute da Bruxelles. Estirpare tutte le piante potenzialmente infette nel raggio di 100 metri da una malata significherebbe uccidere tutto l'ecosistema
04 settembre 2017 | T N
Sull'isola di Maiorca, già lo scorso anno, furono individuati alcuni casi di Xylella fastidiosa. Oggi i casi complessivi accertati sono 156.
Il batterio responsabile dei casi di disseccamento nelle Baleari è la subspecie multiplex, non la pauca del Salento.
Da allora sull'isola nessuna misura è stata presa, se non l'eradicazione delle piante infette.
Bruxelles aveva però chiesto, come avvenuto per l'Italia, l'eradicazione di tutte le piante potenzialmente infette, circa 300 specie, nel raggio di 100 metri da quella infetta accertata.
Considerando il numero crescente di casi riscontrati nell'ultimo anno, la misura decisa dalla Commissione europea significherebbe l'azzeramento di tutta la flora presente nell'isola in pochi anni.
I funzionari delle Baleari hanno sostenuto che l'adozione di tali misure drastiche sarebbe stato un "disastro" per l'ambiente locale e l'anno scorso ha ottenuto una proroga, in attesa di uno studio più specifico dell'areale locale.
Ricordiamo che l'isola di Maiorca ha una superficie di circa 3600 chilometri quadrati. Per fare un raffronto la provincia di Lecce misura circa 2700 chilometri quadrati.
Ora, però, Bruxelles ritiene che la sola soluzione per contenere il batterio sia quella già prevista per l'Italia, visto che altre misure più “leggere” hanno fallito e vuole imporne a Maiorca l'adozione.
Però a scendere sul piede di guerra sono i produttori agricoli.
“Se rispettiamo ciò che vuole l'Unione europea – ha affermato Gonzalo Rodríguez, a capo della cooperativa Camp Mallorquí a ElConfidential – gli alberi comincerebbero a cadere l'uno dopo l'altro da un capo all'altro dell'isola. Non so se sdradicare tutte le piante sia una soluzione, so che per Maiorca questa misura è impossibile da applicare.”
La Commissione europea ha riproposto con urgenza la misura più draconiana dopo che l'embargo sull'import-export di piantine da Maoiorca non è riuscito a fermare lo sbarco di Xylella fastidiosa multiplex sul continente spagnolo.
Le autorità locali, però, si ribellano perchè l'economia del luogo dipende essenzialmente da agricoltura e turismo, settori che verrebbero compromessi dall'applicazione di una simile misura.
Si ripete, insomma, quanto già visto in Puglia.
Potrebbero interessarti
Mondo
La Giordania dell'olio di oliva pensa di diventare pesticidi free

La Giordania vara il Mahras Olive Project, che si concentra sulla conservazione delle varietà autoctone, sul miglioramento della resistenza ai parassiti e alla siccità e sull'aumento della qualità dell'olio
14 luglio 2025 | 12:00
Mondo
Vendite di olio di oliva spagnolo a 130 mila tonnellate a giugno

Le giacenze a fine settembre di olio di oliva sono stimante in 270.000 e 300.000 tonnellate. Anche a giugno si evidenzia una stabilità nel ritmo dei volumi commercializzati rispetto agli ultimi tre mesi
14 luglio 2025 | 10:00
Mondo
Dazi al 30% rischiano di uccidere l'export di vino italiano negli USA

Complessivamente le vendite di alcolici europei negli Usa, vino incluso, generano un fatturato di 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti pari a 1,3 miliardi
14 luglio 2025 | 09:00
Mondo
Previsione di calo della produzione di olio di oliva in Spagna: campagna peggiore della precedente

All'alternanza di produzione dell'olivo si sono aggiunte le temperature estreme durante la fioritura e l'allegagione e una forte incidenza di parassiti. Cali fino al 60% in alcune aree di Jaen. Si salva solo l'Almeria
11 luglio 2025 | 12:00
Mondo
La nuova frode sull’olio di oliva: l’olio di semi diventa “ex extra”

Il trucco scoperto in Cile, denunciato dal mondo della produzione. Proliferano su social network e altri canali prodotti con tanti marchi diversi ma tutti afferenti a sette aziende. Ora l’intervento della magistratura
10 luglio 2025 | 12:00
Mondo
Il COI guarda alla revisione dello standard Codex Alimentarius per gli oli di oliva

Un incontro a New York di dibattito scientifico sulla standardizzazione dell’olio d’oliva, con regole uniformi tra COI e Codex. L'attenzione si poi è spostata su una visione più ampia del futuro del settore dell'olio d'oliva
09 luglio 2025 | 14:00